Un Natale di lotta per i lavoratori del Terziario Distribuzione e Servizi – Per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro
SCIOPERO PER L’INTERO TURNO DI LAVORO SABATO
22 dicembre (per chi lavora su sei giorni) o VENERDI 21 dicembre (per chi lavora su cinque giorni) delle lavoratrici e dei lavoratori del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi.
LO SCIOPERO PER L’INTERO TURNO SI INTENDE ANCHE NEL CASO DI ORARI SPEZZATI O DI TURNI SERALI/NOTTURNI A CAVALLO DI 2 GIORNATE
PERCHE’ LO SCIOPERO? Lo sciopero è stato indetto visto la totale assenza di dialogo con Confcommercio, la quale effettua “esternazioni” sulla stampa anziché sedersi al tavolo di trattativa. Dichiara che “ Le trattative sono ferme, non sugli aumenti salariali su cui c’è disponibilità a discutere, ma perché la piattaforma sindacale arriva a costare troppo e che occorre parlare di incrementi di produttività certi, di flessibilità organizzativa, di una diversa organizzazione degli orari di lavoro”.
GLI ORARI DI LAVORO? E’ evidente la loro intenzione di avere mano libera sui tempi di vita e di lavoro delle donne e uomini che lavorano nel commercio, ovvero vieni a lavorare quando c’è bisogno – oggi puoi lavorare 10 ore domani 4 e poi si vede di volta in volta. Il sindacato non è disponibile a lasciare che il tempo di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori sia deciso unilateralmente e individualmente dalle imprese. Occorre conciliare le rispettive esigenze, cosa che è stato fatta da trent’anni a questa parte.
I SOLDI? Confcommercio non ha mai avanzato proposte, salvo dire che i costi devono essere recuperati in qualche modo. Vi sono poi aziende come Mediaworld che decidono di “elargire 30 danari” ai propri dipendenti quale anticipo sui futuri aumenti, cercando così di rompere il fronte dei lavoratori.
COSA C’E’ IN GIOCO? In gioco non ci sono solo i soldi, c’è ben altro: il contratto collettivo nazionale di lavoro che oggi definisce diritti e tutele per tutti i lavoratori dalle
piccole alle grandi imprese e forse è questo che Confcommercio vuole smantellare.
COME E’ ANDATO LO SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE? Le Organizzazioni sindacali si sono dichiarate soddisfatte per l’alta adesione allo sciopero e i dati lo dimostrano perché quando una serie di aziende commerciali chiudono, quando in tanti ipermercati e supermercati sono stati costretti a chiudere alcuni reparti, quando si raggiungono punte del 90% e quando in alcune catene i lavoratori scioperano per la prima volta sfidiamo chiunque a dire che lo sciopero è fallito! In tutta Italia si sono tenuti presidi che hanno visto per la prima volta la partecipazione di tante ragazze e ragazzi!
VI SONO STATI RICATTI, PRESSIONI, MINACCE? si alcune aziende hanno effettuato sui singoli lavoratori pressioni, ricatti, mobbing, in particolare sui giovani, minacciandoli “se avessero scioperato”, di messa in mobilità, di non passare mai i parttime a tempo pieno e altre nefandezze. Hanno utilizzato in modo massiccio interinali, promoter, marchandiser, capi reparto, mettendoli alle casse al posto dei lavoratori in sciopero. Tutte attività antisindacali e per questo sono in corso le denunce.
NON ABBIATE PAURA! LA STORIA CI INSEGNA CHE UNITI SI VINCE! è per questo che in tanti anni di lotte e battaglie, siamo riusciti ad ottenere diritti e tutele!
NON SARA’ PER i lavoratori del commercio UN BEL “NATALE”
SIAMO COSTRETTI A SCIOPERARE PER SCONFIGGERE L’ARROGANZA DI CONFCOMMERCIO e per questo Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, chiamano tutte le lavoratrici e i lavoratori alla lotta e li invitano a partecipare in massa alle iniziative che saranno decise nei singoli territori/regioni.
Le Segreterie Nazionali
FILCAMS – FISASCAT – UILTuCS
Roma 27 novembre 2007