«Pieni poteri sulla formazione» Ecco l’appello della Provincia alla Regione per l’emergenza lavoro
Lo aveva chiesto lo scorso anno il presidente Fontanini, ma non gli fu data risposta. E ora, ad alzare la voce è uno dei suoi assessori, Daniele Macorig, che ribadisce il concetto: il trasferimento dalla Regione alla Provincia della competenza sulla formazione professionale. E questa volta a dar man forte all’ente intermedio è anche Confartigianato, con il suo presidente Carlo Faleschini. La richiesta è arrivata ieri nel corso dell’incontro tra l’assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti e il Comitato provinciale per l’economia e il lavoro (organo che riunisce categorie economiche, sindacali e Camera di commercio). Un vertice che aveva al centro la ricognizione sulle attività svolte nell’ambito del programma "Obiettivo Friuli", ossia un decalogo che le categorie, insieme alla Provincia di Udine, aveva consegnato a fine 2010 per risollevare le sorti dei comparti dell’artigianato, dell’industria e del commercio. L’assessore Seganti ha dunque illustrato le operazioni poste in essere dalla Regione, in particolare in materia di semplificazione amministrativa, defiscalizzazione, marketing territoriale, accesso al credito, sostegno allo sviluppo e all’internazionalizzazione. Tutti settori nei quali l’azione della Regione è stata riconosciuta sia dalle parti sindacali, sia dalla Provincia. Unico neo, appunto, la questione delle competenze: «Resta importante per la Provincia, gestire la formazione professionale, quindi l’auspicio è che passi dalla Regione ai nostri uffici» ha dichiarato Macorig. Dal versante sindacale, invece, la preoccupazione per i posti di lavoro. Per le aziende, ha detto Roberto Muradore, segretario Cisl Udine, «peggio di così non può andare, per il lavoro, invece, può ancora peggiorare se non diamo risposte celeri». Preoccupazione condivisa anche dai segretari di Cgil e Uil, Alessandro Forabosco eFerdinando Ceschia. Per il settore industriale, invece, sia Ezio Lugnani, direttore di Confindustria Udine, sia Franco Colautti, segretario Cisl Alto Friuli, hanno espresso preoccupazione per la zona industriale Cipaf.