LA FIT CISL DEL FVG: ANCORA PREOCCUPAZIONE SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Non cambia il giudizio negativo sul Piano dell’assessore Sonego
Il Sindacato: fortemente preoccupati per il gestore unico e gli aggravi
Non cambia il giudizio della Fit Cisl del Friuli-Venezia Giulia sul Piano del trasporto pubblico locale approntato dall’assessore Sonego ed approvato in via preliminare dalla Giunta. Malgrado il blocco degli iter legislativi all’indomani delle dimissioni del Governatore Illy, continua a destare “forte preoccupazione” la riforma del trasporto per le sue ricadute sul territorio, sul sociale, sui lavoratori e per gli aggravi che genererà in termini economici e di servizi ai cittadini, nonostante le diverse promesse dell’amministratore regionale. Accanto al giudizio negativo sul metodo con cui si è giunti alla definizione del Piano, in assenza totale di concertazione, rimangono – per la Fit Cisl – diverse criticità insuperabili e vizi di forma, a partire dalla fotografia, non reale, su cui si basa l’intero progetto di riforma. “Una fotografia – spiega la segretaria della categoria cislina, Lilli Bigoni – che non tiene conto delle specificità del territorio, delle diverse esigenze del trasporto, che omologa situazioni difformi, utilizzando indicatori economici parziali e non rispondenti alle situazioni reali del Trasporto su ferro e gomma.
Oltre a non contenere la determinazione dei “servizi minimi” ed il “programma triennale dei servizi” (che in base alla legislazione vigente devono essere definiti sentite le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni dei Consumatori), il Piano – fa sapere il Sindacato – comporterà ulteriori aggravi per gli Enti Locali in materia d’infrastrutture, di proposizione e di istituzione di servizi flessibili integrati e servizi aggiuntivi e non si comprendono i percorsi per il reperimento delle risorse finanziarie. Senza contare l’impatto, anche sulle tariffe, della scelta del gestore unico su gomma – mare e ferro. Chiara la preoccupazione della Cisl: accorpare unità con caratteristiche differenti produrrà l’effetto dell’innalzamento progressivo delle tariffe, sino al 220% annuo, mettendo a rischio il servizio sociale svolto dal trasporto pubblico sul territorio, in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Ma la preoccupazione, riguarda anche il fronte occupazionale, con la previsione di una costante riduzione del lavoro, – 2,8% annuo – in termini di risorse umane stimato dallo stesso Piano.
La scelta di creare un “monopolio regionale dei trasporti di fatto” – secondo la Cisl – determinerà indiscriminati aumenti alle tariffe, stasi o diminuzione della qualità e quantità dei servizi, peggioramento dell’efficienza del servizio, gravi conseguenze sulla sicurezza del trasporto, riduzione del lavoro in termini di risorse umane, future esternalizzazioni d’attività e provocherà forme di “dumping sociale e contrattuale” a danno dei lavoratori.
Per questi motivi, il Sindacato ha deciso di adottare adeguate iniziative di contrasto.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg