CISL FVG: SITUAZIONE INSOSTENIBILE PER LA SCUOLA REGIONALE
La denuncia del Sindacato di categoria
Il segretario Donato Lamorte: “La Regione difenda la nostra scuola”. Tagliati 841 posti
Dopo tre anni di tagli lineari la situazione delle scuole del Friuli Venezia Giulia è a dir poco diventata insostenibile, con 841 posti venuti meno, di cui 588 collaboratori scolastici, 167 assistenti amministrativi, 81 assistenti tecnici e 5 direttori. La denuncia arriva dalla Cisl scuola, che i giorni scorsi ha chiesto all’Ufficio scolastico di intervenire presso il Miur per ottenere una deroga a quanto già stabilito dal decreto ministeriale.
“Siamo molto preoccupati – spiega il segretario regionale della Cisl di categoria, Donato Lamorte – perché all’interno dei tagli risultano fortemente penalizzati gli istituti comprensivi: si tratta di un enorme errore politico poiché così si va a colpire l’istituzione scolastica più complessa, voluta e costruita da tutti, fatta di tanti plessi che in molti casi insistono su più comuni”.
La preoccupazione della Cisl scuola resta dunque massima, tanto più che – si legge in una nota della stessa categoria – con i tagli già previsti per il prossimo settembre, le scuole collasseranno, compromettendo il loro buon funzionamento e la qualità a causa del sottodimensionamento del personale.
“Ci piacerebbe – incalza Lamorte – che la Regione scendesse in campo con maggiore decisione nei confronti del Ministero a difesa della scuola del Friuli Venezia Giulia, già negli anni scorsi pesantemente colpita, tenendo conto delle specificità e parcellizzazione istituzionale del territorio”.
A rischio – per la Cisl – vi è la stessa tenuta del sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia, compresa la garanzia della vigilanza, dell’assistenza, ma anche l’esistenza e la manutenzione dei laboratori e delle attrezzature tecnico-scientifiche. “Resta – aggiunge il segretario cislino – poi la questione dei carichi di lavoro, con il personale amministrativo, già gravato di nuove competenze ed attività a seguito della dismissione dei Provveditorati, che si troverà ancor più in difficoltà a causa dei tagli indiscriminati ”.
“Per far muovere la politica – spinge Lamorte, alludendo alla lesione del diritto allo studio dei cittadini – dobbiamo aspettare che le scuole spariscano?”. “La scuola – conclude – è il fulcro dello sviluppo del Paese: non si può essere miopi davanti a questo. Deve essere interesse di tutti tutelare la scuola pubblica, sapendo che attualmente il suo funzionamento si deve al sacrificio di chi orgogliosamente lavora con costanza e consapevolezza”.
Udine, 23 giugno 2011
Mariateresa Bazzaro
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