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Stamani il confronto sul tema nel corso del Consiglio Generale del Sindacato. DALLA CISL FVG, UNA PIATTAFORMA CONCRETA PER I GIOVANI

Fania: "Pronti a sottoporre alla Regione il nostro pacchetto di proposte"

Giovani e Sindacato: il binomio passa per la piattaforma lanciata questa mattina a Monfalcone dalla Cisl del Friuli Venezia Giulia nel corso dei lavori di un partecipato Consiglio Generale. Dal vertice escono forti i primi pilastri di una piattaforma pronta per essere presentata alla Regione e divenire parte integrante del ddl in lavorazione. "Riteniamo – commenta il segretario generale, Giovanni Fania – che sia necessaria un’azione stringente su questo tema, tenuto conto che il disegno di legge è fermo in Commissione ed andrà in Aula presumibilmente soltanto ad ottobre prossimo".
La partita dei giovani per la Cisl è prioritaria. A confermare l’urgenza di un intervento legislativo, ma non solo, sono gli stessi numeri diffusi dal Sindacato: guardando al Friuli Venezia Giulia, infatti, al III trimestre del 2010 sarebbero stati oltre 14.900 i giovani disoccupati tra i 15 e 34 anni, che significa un tasso di disoccupazione al 10,6%, inferiore al 14% italiano, ma superiore a quelli di Veneto e Trentino (8,7% e 5,1%) ed increscita rispetto ai trimestri precendenti. "I problemi cui mettere mano – spiega Fania – sono molteplici: basti pensare allo scollamento tra titoli di studio e reali esigenze del mercato del lavoro, ma anche alla scarsa propensione alla mobilità dei nostri ragazzi (solo il 38% risulta disposto a trasferirsi per esempio all’estero per studiare e lavorare, a fronte del 70% degli spagnoli!) o, ancora, al ritardo con cui gli italiani entrano nel mondo del lavoro". Per la Cisl servono interventi "strutturali": ben venga il ddl che la Regione sta costruendo e che è condivisibile nelle sue linee guida, ma per il Sindacato occorre puntare con più determinazione su alcune misure e collaudarne di nuove. Nella piattaforma all’esame del Consiglio Generale entrano di forza alcuni assist, giudicati "imprescindibili e propritari". Via libera, quindi, ad un incremento delle agevolazioni per gli alloggi e gli affitti universitari, a incentivi fiscali per chi assume giovani, ad un rimpinguamento del fondo di garanzia, da portare – per la Cisl – da 1 a 3 milioni. Ma per il Sindacato è imprescindibile scommettere anche sulla formazione dei ragazzi, puntando dritti sull’esperienza delle borse di studio all’estero, sui periodi di studio e lavoro oltre confine, sull’apprendimento legato all’ambiente di lavoro, su uno scambio più efficace tra domanda e offerta. Ultima, ma non ultima, poi, la questione delle lingue straniere, la cui conoscenza – specialmente dell’inglese – dovrebbe diventare un must, tenuto conto che l’Italia non solo è una delle nazioni più attrattive sotto il profilo turistico, ma è anche una di quelle che riesce maggiormente ad esportare i propri prodotti, con la conseguenza che sono moltissime le aziende che mantengono rapporti con l’estero.
E proprio l’inglese è tra i punti chiave individuati anche dal sociologo Paolo Feltrin, ospite del vertice e secondo cui la strategia da perseguire per garantire l’occupazione snellimento dei programmi scolastici, l’abbassamento dell’età per la prima esperienza lavorativa (più si lavora, meglio è!) e una più precoce uscita di casa.
Temi ripresi anche dalla segretaria nazionale Anna Maria Furlan, che ha chiuso i lavori, soffermandosi pure sulle questioni più stringenti di questi giorni, a partire dalla Manovra finanziaria. "Il tema vero – dice – non è discutere se queste Manovra vada o non vada fatta, ma come deve essere portata a casa". Per Furlan, stante la necessità dell’operazione, diventa determinante individuare le priorità, sulla base dei criteri dell’equità sociale e dell’importanza rispetto al sistema-Paese. L’Italia – per la sindacalista nazionale – deve tornare a crescere, ma per questo (cita, ad esempio i 15 miliardi di opere già finanziate al Cipe, ma ferme) occorrono sia risorse, sia competenze istituzionali e capacità politiche. Il pensiero va, per esempio, alla Tav, ma anche alle partite del nucleare e dei rigassificatori, ai comitati vari che si costituiscono sui territori e che di fatto paralizzano lo sviluppo. "Il Paese – spiega Furlan – ha un problema serio di priorità, che se non si risolve ci costrngerà a crescere sempre solo dell’1%, a differenza di quanto sta accadendo altrove". Tra le priorità della Cisl vi è senz’altro la riforma fiscale e proprio sulla legge delega varata dal Governo, Furlan interviene. "Ci sono – dice – cose odiose da cambiare e cose da salvaguardare". Tra le prime, la partita delle pensioni, ma anche il blocco della contrattazione nella PA. Tra le seconde, la tassazione al 20% delle rendite finanziarie e i nuovi strumenti contro l’inflazione.

Monfalcone, 12 luglio 2011

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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