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CISL FVG, OBIETTIVO RAZIONALIZZAZIONE

L’annuncio è di questa mattina: da oggi è stato di mobilitazione per i lavoratori del pubblico impiego. A decretarlo è la Cisl, che per voce del suo segretario nazionale Raffaele Bonanni, ospite del Meeting annuale del Sindacato a Magnano in Riviera, scende in campo a difesa dei lavoratori del comparto, "offesi da continui taglieggiamenti".
La decisione, assunta dai vertici della Cisl ieri sera, ben si inserisce nel quadro della protesta contro la manovra finanziaria, ma anche nella vicenda dei costi delle politica, perchè, mentre si tartassano i pubblici dipendenti (ed i lavoratori in generale) non c’è spazio per un’azione seria di ridimensionamento dei costi della macchina (e persone) politica.
Tema, questo, al centro di una seguitissima (oltre 600 i sindaclisti presenti) tavola rotonda, da cui emerge chiara la necessità di un cambio di marcia. Una necessità condivisa dagli attori economici e sociali e consegnata alla politica. A dare le prime sollecitazioni è il segretario generale della Cisl Fvg, Giovanni Fania, che, da una parte, chiede riforme strutturali complessive, a partire da quelle sui livelli istituzionali e sulla macchina buracratica, e, dall’altra, propone sollecita un’allenza di tutti gli attori contro le posizioni di rendita, chiedendo anche al presidente Tondo di aprire su questi temi un tavolo di concertazione urgente.
Una richiesta – quest’ultima accolta dal numero uno della Regione, che rilancia dichiarandosi disposto, anche sulle riforme istituzionali, ad aprire un confronto con l’Opposizione. A patto, però – dice – che "tutti cominciamo a dare il buon esempio". "Per quanto mi riguarda ho le idee chiare: il 27 proporrò un pacchetto di proposte complessive, anche sul numero e gli stipendi dei consiglieri". Quanto agli "esempi", la Regione – spiega in sostanza Tondo – sta facendo la sua parte, e se lo stesso presidente "ha rinunciato ai 300mila euro previsti per le funzioni svolte come commissario della Terza corsia, anche sul fronte regionale gli esempi citati vanno dalla chiusura del’Irfop fino al commissariamento delle Comunità montane. Poi l’appunto, con il riferimento sotteso alla "candidatura" di Profumo alla guida transitoria del Paese: "la democrazia va difesa". E se per contro il consigliere del Pd, Gianfranco Moretton, incalza sui tempi per rivedere i costi della politica (con Tondo che ribatte come in un triennio la Regione abbia ridotto il debito, passando da 1miliardo 600milioni del 2008 agli attuali 1miliardo e 50milioni e sostenendo la necessità che anche la uova legge elettorale entri in vigore già dalla prossima legislatura), sono gli attori economici a spingersi oltre. Così, il presidente degli aetigiani, Graziano Tilatti che chiede alla politica di tornare ad essere un servizio di responsabilità e volontariato e, ancora di più il presidente dell’Ance regionale, Donato Riccesi che pone alcune questioni-chiave, ricordando la mori di posti di lavoro nell’edilizia (3.178 nell’ultimo triennio): migliore allocazione delle poche risorse disponibili e procedure più snelle (l’esempio va alla manzano-Palmanova, tratto di strada da 70 milioni di euro, necessario 10 anni fa quando ancora il Triangolo della sedia tirava e forse messa a banda quest’anno), monitoraggio su tutte quelle somme stanziate dalla Regione ai vari enti locali e non utilizzate, ricambio degli amministratori locali attraverso un numero limitato di mandati.
Obiettivi condivisi in modo trasversale, anche da Confindustria, con il vice-presidente Salvatore Palermo che chiede l’accelerazione di molte opere, tra cui il superporto di Monfalcone e dal presidente di Confcommercio Franco Rigutti a caccia di risposte più sollecite da parte della politica.
Perchè, in ogni caso, gli spazi per razionalizzare ci sono, come dimostra il presidente di Legacoop Enzo Gasparutti, ricordando la neo-nata Alleanza delle Cooperative Italiane.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg