LA CISL CHIEDE UN PATTO SOCIALE IMPRONTATO A RIGORE ED EQUITA’
"A nome della Cisl ho espresso a Mario Monti la nostra simpatia per questa esperienza che speriamo sia rassicurante per cittadini e lavoratori, soprattutto in merito alle urgenze così tanto trascurate nel corso dell’ultimo quindicennio". Lo ha dichiarato il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine delle consultazioni svoltesi a Palazzo Giustiniani tra le parti sociali e l’ex Commissario Ue incaricato di formare il futuro governo. "Al senatore Monti abbiamo chiesto un vero e proprio patto tra parti sociali e governo che duri fino alla conclusione della legislatura, in modo tale da avere rapidamente uno strumento di lavoro e un itinerario riconoscibile e trasparente. Sappiamo che il rigore è d’obbligo ma, con la consapevolezza che vanno tutelati soprattutto i ceti più deboli, sosteniamo un’iniziativa di rigore alla quale deve essere accompagnata l’equità sociale. Gli italiani sapranno capire i sacrifici da fare solo se ci sara’ un’equita’ che potra’ reggere il rigore, a differenza di quanto succede ora. Prima si chiude la partita meglio e’, sono preoccupanti i segnali che arrivano dai mercati. Il debito continuera’ a crescere. E’ importante dare un segno di stabilita’, noi sosterremo questa operazione e chiediamo, per l’amore per una ritrovata concordia, di dare ai cittadini il segnale dell’equita’.
"Abbiamo bisogno al piu’ presto di un governo operativo " ha concluso Bonanni che si è detto soddisfatto circa l’intesa raggiunta da Monti con le forze politiche principali su una sufficiente base parlamentare e su tempi rapidissimi per la costituzione della squadra di governo.
Il Segretario della Cisl parlando stamane a ‘Radio Anch’io’ , nel ribadire la necessità di "affiancare l’equita’ al rigore necessario per uscire dalla crisi partendo dalla priorita’della riforma fiscale" il Segretario della Cisl aveva dichiarato: "Per noi la priorita’ e’ fare la riforma fiscale, agganciandosi alla delega che c’e’ gia’ in Parlamento. Si utilizzi questa delega e la si integri con una patrimoniale strutturale sui beni mobiliari e immobiliari che ci avvicini all’Europa ma che salvi solo chi ha un’unica casa, ovvero generalmente lavoratori dipendenti e pensionati”. No dunque all’Ici su chi ha una sola e unica casa, ma "tassare di piu’ i beni mobiliari e immobiliari spostando il peso dalle persone ai consumi". E’ poi tornato a parlare della necessità di intervenire sui costi istituzionali e delle amministrazioni: "Non dobbiamo scherzare sui costi della politica nazionale e locale – ha detto. Bisogna far dimagrire lo Stato e le Regioni, abolire le Province e consorziare il più possibile i Comuni". Quanto invece alle pensioni, "sono state fatte riforme importanti – ha sottolineato – ma se il nuovo governo in questa situazione riterra’ di discuterle, benissimo, le discuteremo chiedendo però garanzie su alcuni punti". Circa il dibattito sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori secondo Bonanni "è stato messo in piedi come fatto ideologico. Stanno licenziando a più non posso. Chi l’ha detto che licenziando di più si ha più lavoro", ha aggiunto ribadendo come in questo momento serva invece coesione. Sono fiducioso che troveremo la strada, ma tutti devono cooperare, noi faremo la nostra parte’" ha concluso.