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FVG, SISTEMA CREDITO TRA LUCI ED OMBRE

Tengono complessivamente le banche del Friuli Venezia Giulia, malgrado il sistema creditizio – anche a livello locale – presenti un quadro di luci ed ombre. Il calo di fiducia, registrato nei consumatori e nelle imprese e i problemi di liquidità nelle casse degli stessi istituti, impongono, dunque, un’attenta riflessione sul futuro del sistema e sulle forme possibili di accesso al credito. Perchè – come rileva il segretario regionale della Fiba Cisl, Pierangelo Mazzarella, in apertura del convegno a tema – se è vero che le banche del Friuli Venezia Giulia (4.739 dipendenti e 174 comuni serviti da almeno uno sportello) restano tutto sommato ben radicate sul territorio, è altrettanto vero che specialmente per le imprese più piccole l’accesso al credito rappresenta una difficoltà, se si pensa che le aziende con meno di 20 dipendenti, ad esempio, pagano un tasso medio del 6,73 contro il 4,45 delle realtà medio grandi.
Di fronte anche all’incremento dei prestiti negoziati riferiti ad imprese in sofferenza (+11% nel 2010) ed al costante aumento, soprattutto su Trieste (24,7%) e Udine (19,9%), dei prestiti alle famiglie consumatrici, urge un intervento concertato.
Nessun allarme, ma la consapevolezza della necessità di rimettere in moto la fiducia ed il rapporto fondamentale tra banche ed economia.
Fatta la differenza – evidenziata dal segretario della Cisl Fvg, Elvio Di Lucente – tra banche commerciali (le nostre, per intenderci) e banche di finanza (quelle che hanno portato alla maxi crisi di questi anni) resta, dunque, l’urgenza di capire quali azioni possono essere avviate per rinsaldare il rapporto. Un rapporto considerato imprescindibile anche dalla Regione che – dal canto suo e per voce della dirigente Antonella Manca – sottolinea non solo come il Friuli Venezia Giulia sia la prima amministrazione ad aver previsto in Finanziaria l’abbattimento di un punto di Irap a favore di tutte le imprese, ma anche la riduzione del debito, passato dai 1.657 milioni del 2008 agli attuali 1.017 (che significa un debito pro-capite a 823 euro, contro i 1.300 di tre anni fa).
Ma sul rapporto – rilanciato con forza dal segretario nazionale della Fiba Cisl, Giuseppe Gallo – tra banche ed economia puntano anche i massimi rappresentanti degli istituti creditizi, convinti che la strada da percorrerre perchè il sistema diventi davvero accessibile vada percorsa da entrambe le parti: banche più vicine all’imprenditore ed imprese più competitive. Come a dire, vanno finanziati e sostenuti i progetti aziendali credibili, capaci di produrre ricchezza e fare da volano all’economia del territorio.
"Le banche – sostiene Gallo – sono la precondizione assoluta delle politiche industriali, quelle politiche che in Italia mancano e che dovrebbero avere come obiettivo la crescita, anche dimensionale delle imprese, la loro capitalizzazione, il ricambio generazionale". Insomma, imprese più solide e meglio strutturate, aggregazioni nell’ottica di filiera, imposizione fiscale più leggera per le banche, incentivi alle garanzie pubbliche, ad esempio rafforzando i Congafi, sono alcune delle strategie delineate da Carlo Crosara, Luciano Di Bernardo e Maurizio Marson, rispettivamente direttore generale di Banca FriulAdria, Banca di Cividale e Cassa di Risparmio. Via libera, poi, alla proposta della Fiba di riattivare l’Osservatorio regionale banche-imprese, organismi nati e soppressi nel periodo dei Tremonti-bond, per monitorare l’evoluzione del tessuto produttivo regionale, strutturare e istituzionalizzare il dialogo tra le parti, in funzione dello sviluppo economico del territorio e a sostegno delle imprese.
Banche ed economia "produttiva" viaggiano, dunque, di pari passo e non possono prescindere dalla ripresa complessiva della crescita. Determinante allora risulta – per la segretaria confederale della Cisl, Annamaria Furlan – puntare con convinzione su alcuni assets: riforma fiscale che premi il lavoro, patrimoniale immobiliare, ritorno ad una politica della responsabilità, taglio agli sprechi.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg