FINANZIARIA REGIONALE, IN SALITA IL CONFRONTO CON I SINDACATI
Il confronto con i Sindacati per la Finanziaria 2012 parte con una novità tutt’altro che positiva: la manovra appena licenziata dal Governo Nazionale scarica sulla nostra Regione un ulteriore taglio di ben 145 milioni di euro.
“Questo ulteriore taglio delle risorse destinate alla nostra Regione” hanno obiettato in rappresentanza della Cisl regionale Morassi Iris e Elvio Di Lucente” è l’ennesima mazzata calata indiscriminatamente sulle varie regioni, senza alcuna distinzione tra spreconi e virtuosi e per questo oltremodo beffarda per il Friuli Venezia Giulia se è vero come ha affermato il presidente che la nostra Regione rispetto al debito è la più virtuosa non solo in Italia ma perfino in Europa”.
“Per scongiurare il rischio di continuare a subire queste inique logiche, è quanto mai opportuno che la nostra Regione pretenda l’immediata apertura di una specifica trattativa tecnica e politica con il Governo Nazionale, così come assicurato da Tondo” E a questo proposito auspichiamo che venga rispettato l’impegno esplicitato dal presidente di mantenere inalterato l’impianto della Manovra, malgrado i tagli imposti dal livello nazionale, se necessario intervenendo con l’assestamento di bilancio.
Nel merito della Finanziaria, la Cisl ha rimarcato sostanziale condivisione per la scelta di riduzione dell’IRAP ritenendola un’efficace misura per rafforzare l’attrattività della nostra regione, pur esprimendo qualche perplessità rispetto la scelta di generalizzarne l’applicazione e soprattutto perché non accompagnata da un contestuale provvedimento di abbattimento dell’Irpef per pensionati e lavoratori dipendenti.
Bene anche la decisione di compensare i minori trasferimenti nazionali per il FAP e la scelta di rifinanziare i contributi per l’acquisto della prima casa con lo scorrimento delle graduatorie fino a tutto il 2011.
Troppo timidi invece – per la Cisl – appaiono i provvedimenti inseriti in Finanziaria per il contenimento dei costi della politica e del relativo apparato amministrativo.
Gli interventi su questo fronte non possono esaurirsi con la soppressione degli Erdisu, ma devono investire l’intero sistema burocratico amministrativo regionale. Perché in assenza di un concreto intervento di razionalizzazione della costosa macchina amministrativa regionale, sarà complicato ragionare dell’altrettanto necessaria riforma del più complesso Sistema Sanitario Regionale e della necessità di metterlo in sicurezza dal rischio di collassare sotto il profilo economico nel volgere di pochi anni.
“Su quest’ultimo argomento” – hanno precisato al tavolo Morassi e Di Lucente – “merita condivisione la scelta di confermare per la sanità regionale quanto meno gli stessi stanziamenti previsti negli anni precedenti”.