CISL COMPATTA CONTRO LA RISTRUTTURAZIONE DI POSTE ITALIANE
”Lo Stato per far quadrare i suoi conti preferisce tagliare là dove è più semplice, senza pensare alle ripercussioni sul piano occupazionale e della qualità dei servizi sul territorio": Franco Colautti e Roberto Muradore, rispettivamente segretari della Cisl dell’Alto Friuli e dell’Udinese e Bassa Friulana, non usano mezzi termini di fronte allo smantellamento degli uffici postali avanzato da Poste Italiane.
Una decisione che purtroppo non giunge inaspettata, se si considera che già agli inizi del 2010 la Cisl dell’Alto Friuli aveva promosso una raccolta firme a sostegno delle giuste rivendicazioni della popolazione, in particolare anziana, del comprensorio, rispetto alla necessità che venisse garantito un servizio dal forte valore sociale.
"Oggi – rincarano Colautti e Muradore – le nostre preoccupazioni sono diventate realtà con la paventata chiusura di molti presidi ed il ridimensionamento di altri, con inaccettabili disagi soprattutto per chi vive in montagna". Per la Cisl, invece, occorre andare in senso opposto, facendo in modo che la montagna friulana non diventi davvero zona emarginata ed abbandonata a se stessa. Una montagna – denuncia il Sindacato – già grandemente penalizzata dalla costante riduzione della rete dei servizi: scuole, banche, negozi. "Chi opera tali scelte parandosi dietro presunte razionalizzazioni – aggiungono Colautti e Muradore – dimentica che anche la montagna è un luogo di legami, di storie, di economie, degne di rispetto ed attenzione, non solo di pensiero ma anche, e soprattutto, strutturale". "In generale – concludono i due sindacalisti cislini – occorrono politiche che consentano e garantiscano alle nostre comunità locali opportunità e servizi affinché si interrompa il processo di svuotamento dei paesi".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg