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A PORDENONE CON BONANNI SI PARLA DI COMPETITIVITA’

Sarà un confronto a più voci sul tema della competitività transfrontaliera e della delocalizzazione ad accogliere Raffaele Bonani, il leader della Cisl, attesissimo a Pordenone, domani 4 marzo. Il consiglio generale della Cisl del Friuli Venezia Giulia si riunirà, infatti, in Fiera per discutere ed elaborare strategie di crescita e rilancio, a partire proprio da Pordenone, scelto come luogo simbolo della contrapposizione tra crisi e lavoro. Alla tavola rotonda, cui prenderanno parte anche la governatrice Serracchiani, il numero uno di Confindustria Fvg, Giuseppe Bono, il presidente regionale di Confartigianato, Graziano Tilatti e l’amministratore delegato ACC spa ed ex senatore, Maurizio Castro. "In gioco – anticipa il segretario della Cisl Fvg, Alberto Monticco – ci sono temi fondamentali per il nostro futuro: la difesa del lavoro che ancora esiste e la creazione di nuova occupazione, che passa necessariamente attraverso alcune sfide che vanno colte anche sul territorio, partendo anche da una nuova idea vincente di competitività, di tassazione, di costo sul lavoro, burocrazia, infrastrutture di organizzazione interna alle fabbriche e di sinergie, per quanto ci riguarda, con le realtà transfrontaliere". Insomma, un confronto concreto che non può prescindere da alcuni dati oggettivi, che la Cisl vuole mettere sul tavolo proprio a Pordenone. Sono quelli eleborati e presentati in esclusiva da Tolemeo Ricerche e che evidenziano le fortissime differenze tra il Friuli Venezia Giulia (e l’Italia) e i Paesi a noi più vicini come Austria, Slovenia, Croazia, ma anche Germania, Ungheria e Polonia, su diverse voci: costo del lavoro, produttività, incidenza del cuneo fiscale, energia, ma anche tempi e costi dell’import/export.
"Sono differenze importanti – commenta Monticco – che vanno considerate attentamente, orientando anche le nostre scelte. Tanto per fare un solo esempio, non è pensabile che in Italia ci vogliano mediamente 19 giorni per esportare contro i 9 di Austria e Germania. Stessi tempi perchè un’impresa italiana possa importare beni. E’ anche su questi aspetti che si gioca la competizione e su cui noi dobbiamo lavorare molto. Così come, naturalmente, sulla leva del cuneo fiscale. Va poi ragionato su alcuni temi lanciati dalla proposta di Unindustria Pordenone: in particolare bilateralità, utilizzo mirato degli ammortizzatori, politiche attive, partecipazione, welfare integrativo; cvale a dire quegli argomenti che possono caratterizzare la contrattazione territoriale, qualificandola e facendola diventare fattore attivo di sviluppo competitivo". Di qui l’appello della Cisl, rivolto alla politica, alle parti datoriali, ma anche allo stesso Sindacato: uscire dal ruolo di pronto soccorso industriale che in modo notarile interviene per certificare crisi e chiusure e per gestire le procedure degli ammortizzatori sociali. "Oggi – spiega Monticco – è necessario che la nostra azione debba avere la capacità di anticipare i cambiamenti e non sia solo utile a gestire questo complicato contesto: ed è su questo versante che noi vogliamo rilanciare il confronto".

Ufficio stampa Cisl FVG