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A2A FACCIAMO CHIAREZZA

I lavoratori della Centrale di Monfalcone il 30 aprile scorso hanno scioperato per
rivendicare nei confronti di a2a il piano di sviluppo ed i necessari investimenti per
l’ammodernamento del sito.
Nei giorni scorsi la società ha presentato al Consiglio Comunale di Monfalcone il
progetto che prevederebbe:
 La sostituzione dei vecchi gruppi a carbone degli anni ‘60 con uno unico gruppo
che utilizzerebbe le migliori tecnologie disponibili;
 La realizzazione di un impianto moderno che ridurrebbe le emissioni in maniera
sensibile, posizionandole a valori ben al di sotto degli attuali, che già oggi sono
entro i limiti previsti dalla legge, garantendo una migliore qualità ambientale;
 La conseguente riduzione della quantità di carbone necessario in un carbonile
coperto in strutture protette
 La realizzazione di un impianto più efficiente con maggior rendimento che
garantirebbe una maggiore continuità produttiva ed il mantenimento degli
attuali livelli occupazionali;
Ora che a2a finalmente ha presentato il progetto per gli investimenti, assistiamo
quotidianamente alla diffusione di notizie inesatte che potrebbero pregiudicare il
piano industriale e mettere a repentaglio i posti di lavoro e la salute dei monfalconesi;
· La centrale se non dovesse essere ammodernata, continuerà ad operare a
carbone, come ha sempre lavorato finora. L’intervento, in sostanza, è come
cambiare un automobile Euro3 per prenderne una Euro5: sempre a benzina
vanno, ma le emissioni sono diverse. Ricordiamo che i più inquinanti gruppi ad
olio combustibile sono già fermi e improduttivi.
· La centrale non aumenterebbe il consumo di carbone rispetto ai valori attuali,
perchè la produzione aumenterebbe grazie al miglioramento dell’efficienza della
caldaia e delle macchine elettriche.
· La sostituzione del vecchio impianto con uno di nuova concezione, ridurrebbe di
gran lunga la quantità delle attuali emissioni e permetterebbe di realizzare il
sistema di teleriscaldamento: in pratica non sarebbero più necessarie le attuali
caldaie per il riscaldamento e per produrre acqua calda, migliorando
ulteriormente e complessivamente la qualità dell’aria anche lontano dal sito
della centrale.
Senza il rinnovamento dell’impianto, ci terremo sul territorio un impianto obsoleto che
in prospettiva non potrà garantire né futuro ai lavoratori né miglioramenti ambientali.
La centrale di Monfalcone può essere una fonte di sviluppo per il territorio
monfalconese sotto il profilo economico ed ambientale, diventando modello per altri
territori, dove fonti rinnovabili, centrali di territorio, teleriscaldamento, mobilità
sostenibile rappresentano il futuro energetico delle nostre Comunità.
In questo momento storico, la centrale di Monfalcone può diventare un’opportunità, se
si ha l’intelligenza di uscire da vecchie logiche.
NON DOBBIAMO FORNIRE NESSUN ALIBI AD a2a PER NON INVESTIRE
SUL RINNOVAMENTO DELLA CENTRALE ELETTRICA DI MONFALCONE E
DIROTTARE QUELLE RISORSE ALTROVE!
VOGLIAMO UN IMPIANTO NUOVO PIU’ EFFICIENTE, PIU’ PULITO ED
ECOCOMPATIBILE CON TUTTI I POSTI DI LAVORO, DIRETTI ED
INDIRETTI, GARANTITI!
IL DANNO PER IL MANCATO INVESTIMENTO PORTEREBBE IN SINTESI
A 3 EFFETTI:
 MINORE OCCUPAZIONE
 NESSUN MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
 IMPOVERIMENTO DEL TERRITORIO CON RIFLESSI SUL TESSUTO
PRODUTTIVO LOCALE
Le Segreterie regionali Flaei Cisl, Filctem Cgil, Uil Cem