ACANFORA : LA CISL FP DEL FRIULI V.G. E’ CONTRARIA A QUALSIASI PRIVATIZZAZIONE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA
“La Croce Rossa Italiana va riorganizzata e rilanciata, ma diciamo NO ad ogni tentativo di privatizzazione che mette a repentaglio i servizi e che non offre le giuste tutele al personale” così esordisce il Segretario Regionale della CISL Funzione Pubblica – Enrico ACANFORA.
“La CRI – prosegue il sindacalista – è un pezzo importante del prestigio dell’Italia nel Mondo e non può essere smantellata né ridimensionata. Opera soprattutto in base ai principi del Movimento Internazionale come tutore dei diritti umanitari e fornendo formazione in campo sanitario ed assistenziale. E’ impegnata in tutti quegli ambiti che qualificano il nostro sistema lavoro: nel trasporto di infermi e dializzati, nell’assistenza domiciliare agli anziani, ai minori, ai diversamente abili, ai senza fissa dimora, ai pazienti con gravi deficit psico-motori, nelle mense sociali, nell’accoglienza agli immigrati, nella gestione delle emergenze e in tanti altri ambiti che potrebbero essere sviluppati facendo leva sul capitale umano in servizio”
“Per questi motivi, prosegue Acanfora, CISL FP FVG e UIL PA FVG , al fine di contrastare progetti di privatizzazione della CRI, hanno deciso di organizzare un presidio davanti al Comitato Regionale della CRI del Friuli V.G. in Piazza San Sovino a Trieste per GIOVEDI’ 30 GIUGNO 2011 DALLE ORE 10,00 ALLE ORE 12,00.”
Conclude Acanfora: “dobbiamo difendere il patrimonio di capacità, competenze e professionalità dei 1300 lavoratori a tempo indeterminato e 1600 lavoratori a tempo determinato in tutta l’Italia – in Friuli V.G. abbiamo una dotazione organica di 50 dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato (poca) oltre ai 3000 volontari e personale militare che rappresentano la migliore garanzia soprattutto assicurando interventi organizzati durante le calamità naturali.
Ecco perché chiediamo alla politica di lasciar perdere ogni progetto di privatizzazione, ma di lavorare insieme per dare prospettive ad un Ente che DEVE RIMANERE PUBBLICO, conservando in questo ambito le articolazioni territoriali potenziandole e rendendole ancor di più efficiente”
Udine, lì 28 Giugno 2011