ACCORDO ALLE LATTERIE FRIULANE
Da Il Messaggero Veneto
Non ci saranno licenziamenti nel sito produttivo di Latterie friulane a Campoformido. I vertici del consorzio cooperativo e le parti sociali hanno finalmente quadrato il cerchio della lunga e complessa trattativa sindacale in una bozza d’accordo che sarà ratificata in via definitiva lunedì, dopo l’avvallo incassato ieri dai lavoratori riuniti in assemblea. L’intesa prevede il ricorso al contratto di solidarietà per 102 dipendenti della durata di un anno prorogabile di ulteriori dodici mesi. A darne notizia, a margine dell’assemblea con le maestranze, sono stati i segretari provinciali di Flai Cgil e Fai Cisl, Fabrizio Morocutti e Claudia Sacilotto, che per mesi hanno tenuto dritta la barra della trattativa con un unico obiettivo: evitare che i 69 esuberi dichiarati in autunno si trasformassero in altrettanti licenziamenti. Il ricorso alla solidarietà centra l’obiettivo e garantisce un discreto periodo d’ossigeno sia per i lavoratori sia per la coop, impegnata a rilanciare la propria attività, con investimenti e razionalizzazioni mirati a superare il difficile momento di crisi. Come detto, ad essere interessati all’ammortizzatore saranno complessivamente 102 dipendenti (84 operai, 18 impiegati) sui 165 occupati tra Campoformido e i depositi esterni. Tutti salvo gli addetti ai magazzini, alla manutenzione e parte degli impiegati. Per il momento restano esclusi anche i 30 lavoratori di Spilimbergo, stabilimento questo destinato alla chiusura il prossimo autunno e dunque oggetto di futura trattativa, «con l’impegno dell’azienda – garantiscono le parti sociali – di affrontare il problema individuando come nel caso di Latterie lo strumento migliore». Il contratto di solidarietà comincerà lunedì 18 marzo, si tradurrà in una riduzione media dell’orario di lavoro del 54% e per una quindicina di persone consentirà, con un eventuale periodo di mobilità, il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Positivo il giudizio di entrambe le sigle sindacali. Per Morocutti (Flai) «l’accordo, figlio dello sciopero del 21 dicembre, speriamo permetta all’azienda di recuperare lavoro e creare così positive condizioni d’occupazione per le maestranze che nel frattempo lavoreranno meno, ma resteranno assunte». «L’ammortizzatore – afferma dal canto suo Sacilotto (Fai) – permette di tamponare i 69 esuberi dichiarati a ottobre e vedere cosa accade nel futuro. Inoltre impegna la dirigenza a sviluppare gli aspetti commerciali in Italia che all’estero». Per lunedì è prevista la firma all’accordo, che poi sarà inviato al Ministero del lavoro per l’emissione del relativo decreto. Un passaggio per il quale potrebbero volerci anche mesi con il rischio di lasciare senza stipendio i lavoratori. Per questo l’intesa prevede sia eventualmente l’azienda ad anticipare il trattamento ai dipendenti.