AMBITI E DISTRETTI, LAVORARE SULLA STESSA CARTA GEOGRAFICA
Di fronte al moltiplicarsi delle spinte territoriali nonché delle quotidiane teorie su come delimitare o aggregare i vari comuni e comprensori del Friuli in macro-aree, la Regione riprenda in mano le briglie di questi necessari processi di riforma, incanalandoli quindi lungo la medesima direttrice di fondo . A chiederlo ancora una volta la Cisl Alto Friuli attraverso il suo segretario generale Franco Colautti.
Il sindacato dell ‘Alto Friuli ribadisce l’ opportunità che la riforma socio-sanitaria si applichi in coerenza alla riorganizzazione delle autonomie locali con gli annunciati ATO Ambiti territoriali ottimali oltre poi a prevedere i giusti adeguamenti anche al servizio di trasporto pubblico locale regionale, le cui procedure di affidamento per il prossimo decennio sono già state avviate.
Partendo dal presupposto che la riforma sanitaria sarà la prima a vedere la luce fa notare Colautti è inutile che da un lato si crei una nuova Azienda per l assistenza sanitaria Alto Friuli – Collinare se poi si sente parlare di accorpare amministrativamente l ambito del sandanielese a quello del codroipese .
La Cisl ricorda che della futura azienda faranno parte i due distretti socio-sanitari della Carnia e del Gemonese – Val Canale-Canal del Ferro (72 mila residenti in 2.534 km quadrati) ed i due distretti del Sandanielese e del Tarcentino (quasi 90 mila residenti in 691 km quadrati).
Continuare a slegare le questioni – conclude Colautti – non fa altro che ingenerare ulteriore incertezza e disorientamento negli amministratori locali che già attendono impazienti di sapere quale sarà il futuro delle loro comunità. Partire dalle positive collaborazioni e gestioni attuali, soprattutto quelle che riguardano il sociale, dovrebbe essere la strada più logica, funzionale e semplice da seguire .