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AMBULANZE GRADO, E’ EMERGENZA

Pensionati Cisl sul piede di guerra contro il documento dei tecnici che vorrebbe sopprimere il servizio di ambulanze a Grado per gran parte dell’anno, lasciandolo solo d’estate, oltre a chiudere l’ambulatorio medicalizzato. “Confidiamo in una decisione più politica e meno tecnica da parte del Consiglio Regionale per non lasciare in pericolo e all’abbandono i cittadini gradesi” – va giù duro il segretario regionale della Fnp Cisl Trieste Gorizia, Pierangelo Motta. “E pensare – gli fa eco Tullio Troian, coordinatore RLS Grado per la Fnp – che proprio a Grado dovrebbe nascere il progetto pilota, di riferimento poi per le AAS 3, 4, e 5, della costituzione del CAP (centro attività primaria). Se le aspettative sono queste, con la politica dei tagli, il prossimo passo sarà quello dell’affossamento dell’iniziativa”.
Nell'incontro dello scorso 24 giugno – si legge in una nota della categoria cislina – il Direttore Generale dell’AAS 2 aveva assicurato alle organizzazioni sindacali dei pensionati che nessuna porzione del territorio aziendale avrebbe subito tagli o riduzioni dei servizi. Lo stesso documento tecnico nelle intenzioni dice di voler potenziare la presenza sul territorio, ma ci par di capire che le intenzioni cozzino con le azioni descritte.
Di qui, la decisione di chiedere in primis al Direttore Generale un incontro per far correggere dalla politica l’ennesimo giunte dagli associati, preoccupati dalla situazione di pericolo che si verrebbe a determinare per gran parte dell'anno. La tratta Monfalcone-Grado fissata ottimisticamente in 18 minuti moltiplicherebbe, infatti, i tempi di risposta alle emergenze con le evidenti conseguenze che possono derivare da un tardivo intervento.
A Grado sono presenti ben 120 anziani nella Casa di riposo, di cui l’80% è affetto da patologie neuro vegetative e cardio respiratorie. Inoltre l'imminente riapertura dell' Ospizio Marino impone una vigilanza sanitaria di alta efficienza e rapido intervento.
Nel vuoto lasciato dall'autoaffondamento de Consiglio comunale, speriamo che gli interlocutori istituzionali del territorio con la Regione si facciano parte attiva a far modificare la decisione assunta dal comitato tecnico.

Ufficio stampa Cisl FVG