APERTURE DOMENICALI. La linea scelta dalla Filcams Cgil di Udine improntata al populismo ed alla demagogia
Nota del segretario FISASCAT CISL Regionale, Paolo Duriavig
Il problema sollevato dal segretario della Filcams di Udine riguardo alle aperture domenicali ed alla necessità di una modifica della legge regionale del commercio è giusto, la FISASCAT regionale lo detto in tempi non sospetti, secondo noi è sbagliata la modalità che quella organizzazione utilizza per affrontare il problema.
Infatti, l’attuale normativa di legge è il frutto di anni di discussioni, trattative e concertazioni fatte dal sindacato unitariamente con i politici regionali, i sindaci, la confcommercio ed i rappresentanti dei consumatori che hanno portato ad una mediazione accettabile, (29 domeniche di apertura) allora anche dalla CGIL .
Quello che non ha funzionato in questa fase, è il meccanismo delle deroghe, dei calendari e della comunicazione ai consumatori.
Con l’attuale normativa diventa quasi impossibile per il cittadino consumatore sapere con esattezza quali e quanti negozi troverà aperti alla domenica, creando sconcerto e confusione, inoltre, i continui ricorsi al TAR regionale da parte dell’Outlet di Aiello, e dei vari centri commerciali in regione, sono a dimostrare che la legge fa acqua e si presta a varie interpretazioni ed applicazioni, pertanto diventa indispensabile riscriverla con maggiore chiarezza.
La linea scelta dalla Filcams Cgil di Udine, improntata al populismo ed alla demagogia, secondo la FISASCAT regionale è perdente, potrà portare una effimera visibilità immediata ma non risolverà le questioni di fondo, in quanto il problema è regionale e pertanto vanno coinvolti tutti i soggetti a questo livello.
La Filcams di Udine in questa fase non ha mai ricercato il consenso delle altre organizzazioni sindacali e con le sue iniziative unilaterali ha rotto anche quel poco di unità d’azione che era rimasta dopo le spaccature registrate a livello nazionale tra CISL, CGIL e UIL, causate dal rifiuto di firmare il rinnovo del contratto di lavoro del commercio e terziario da parte della Filcams, vanificando il lavoro che faticosamente ed unitariamente avevamo fatto nel passato sulla materia delle aperture domenicali.
La proposta di riduzione a 20 domeniche delle aperture esternate dalla Filcams rischiano per l’ennesima volta di illudere le lavoratrici ed i lavoratori del commercio in quanto, lo sa bene il segretario Caporale quella è una proposta che abbiamo già fatto in passato e non ha portato a nessun risultato. Del resto fare proposte e promesse irrealizzabili non fa parte del DNA della nostra organizzazione sindacale, lasciamo volentieri ad altri questa pratica
Come FISASCAT continueremo a lavorare a livello regionale per costruire il consenso necessario per correggere l’attuale normativa presentando proposte credibili e realizzabili,
stabilendo un calendario annuo uguale nel numero per tutto il territorio regionale, dando la possibilità ai singoli comuni di organizzare un numero minimo di aperture a secondo delle esigenze locali, tale da garantire a tutti i soggetti coinvolti, commercianti, lavoratori e consumatori risposte adeguate al momento di difficoltà che stiamo attraversando nel settore.