ATTIVOÂ UNITARIOÂ REGIONALE dei DELEGATIÂ INDUSTRAÂ ALIMENTARE
I Delegati sindacali di FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil del Friuli Venezia Giulia, assieme ai dirigenti di categoria coordinati dai rispettivi Segretari regionali Claudia Sacilotto, Fabrizio Morocutti e Pierpaolo Guerra, si sono incontrati oggi 5 novembre per fare il punto sullo ‘state dell’arte’ del rinnovo contrattuale dell’Industria alimentare in scadenza a fine novembre, anche alla luce dell’Attivo unitario nazionale di qualche giorno fa.
Nella ns. Regione (fonte UNIONCAMERE febbraio 2015) le imprese dell’Industria Alimentare e delle Bevande rappresentano il 9% del settore manifatturiero con circa 800 imprese attive e oltre 7.000 addetti e dove molte si distinguono per l'elevata qualità delle produzioni. I settori di attività principali sono: forno e farinacei 47%, carne e insaccati 17%, bevande 10%, caffè-thè-caramelle 9%, lattiero-caseari 7,5%.
Su base nazionale invece l’industria alimentare è il secondo settore manifatturiero con circa 54.000 aziende e oltre 400.000 addetti.
Un settore importante dunque, dove le OO.SS. hanno presentato una piattaforma innovativa guardando al futuro, ponendo tra i suoi obiettivi, quello di: aumentare il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori; contribuire alla crescita del Paese e difendere i diritti dei lavoratori alla luce di un mercato del lavoro in continuo movimento. La piattaforma si inserisce in un momento straordinario per il nostro Paese poiché dopo 7 anni di profonda crisi finalmente tutti gli indicatori economici sono in crescita: PIL, occupazione, esportazioni. In questi anni l’alimentare ha tenuto meglio di altri settori; alcuni dati a conferma di ciò: tra il 2007 e il 2013 il tasso di crescita del fatturato è stato del 3,87% e il rapporto tra EBITDA e vendite nel biennio 2009-2010 è stato dell’8,5%. Senza contare, poi, che l’EXPO, è stata una vetrina straordinaria per il settore. Insomma, tutti segnali che ci spingono ad essere ottimisti ed a puntare sul futuro.
Per questo Fai, Flai e Uila respingono con forza la contro-proposta di Federalimentare di un incremento retributivo di 7 euro sul triennio, contro i 150 richiesti per i quattro anni di durata contrattuale proposta. Ancor più inaccettabile l’idea avanzata dalla parte datoriale di abolire tutte le flessibilità contrattuali, destrutturando l’attuale sistema e introducendo un orario settimanale con la possibilità di picchi fino a 72 ore.
L’impegno immediato di Fai, Flai e Uila è quello di avviare una capillare campagna informativa tra Lavoratrici e Lavoratori in tutti i luoghi di lavoro per dare un segnale forte e chiaro sulla volontà degli addetti di rinnovare il contratto, ma non un rinnovo qualsiasi, bensì quello che Fai-Flai-Uila hanno definito in una piattaforma innovativa che guarda al futuro e che propone nuovi modelli e scelte strategiche.