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BCC: 130 ANNI PORTATI BENINO, MA FESTEGGIATI MALISSIMO

Un “fulmine a ciel sereno”, la disdetta del contratto integrativo regionale delle Bcc: è così che la Fiba Cisl del Friuli Venezia Giulia definisce la decisione gravissima adottata a poche settimane dalle assemblee dei Soci che hanno approvato i bilanci. “Con una mossa inaspettata e perfettamente inedita – spiega il segretario generale di categoria, Denis Papais – i 15 direttori e i 15 presidenti delle BCC regionali hanno azzerato d’un tratto le regole che avevano condiviso per più di vent’anni con le organizzazioni sindacali, minacciando che dal 1° gennaio 2014 del contratto integrativo regionale non rimarrà più nulla”.
In poche settimane dalle assemblee, dove ai soci delle BCC non era stato detto assolutamente niente di quanto sarebbe potuto accadere di lì a poco, è improvvisamente cambiato qualcosa? – si domanda il sindacalista della Fiba Cisl – «A guardare i quotidiani della regione la risposta è no: vi si legge di ottime performances, di presidenti e direttori che lodano se stessi e le loro prestazioni (dimenticando sempre di ringraziare i propri collaboratori!); si legge di classifiche nazionali che pongono BCC regionali ai vertici, infine si legge di aperture a raffica di filiali di più BCC nello stesso comune con presidenti che inneggiano — novelli epigoni di Marchionne —alla più libera e spregiudicata concorrenza”.
Forse la spiegazione di tutto quanto sta accadendo alle BCC emerge ora: anche a Roma Federcasse ha deciso di disdettare il contratto nazionale, scimmiottando in modo acritico ed a scoppio ritardato l’ABI: si è voluto fare a gara per celebrare in stile naïf la nascita, 130 anni fa della prima Cassa Rurale. Proprio un bel regalo a tutto il Credito Cooperativo l’ipocrisia di scaricare sul personale le inadeguatezze strutturali del settore! Ciò è il sintomo di una deriva che rischia di archiviare, purtroppo, un modello di banca e la sua specificità ».
«Le due disdette unilaterali — prosegue Papais — non risolvono i problemi. Forse nel brevissimo tempo nasconderanno i deficit strategici e gestionali, ma nel medio periodo si riveleranno un danno perché innescano conflittualità nelle relazioni sindacali e con il personale, allontanando la possibilità di trovare soluzioni condivise». «A presidenti e direttori dico che alle lavoratrici e ai lavoratori delle BCC è dovuto il rispetto che si sono ampiamente meritati sul campo. E a tutto il gruppo dirigente del Credito Cooperativo ricordo che dalle provocazioni e dalle imposizioni padronali in “stile Ottocento” non può nascere nulla di buono e non è di ciò che ha bisogno questo sistema di banche e il Paese nel suo complesso. Termino con un augurio vero: che il 131° compleanno sia festeggiato più degnamente. Se lo meritano i lavoratori, i soci e i clienti delle BCC.»

Ufficio stampa Cisl FVG