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CARTIERA ROMANELLO, MANIFESTANO I LAVORATORI

Da Il Gazzettino Assemblea aperta dei lavoratori, ieri, davanti alla sede della Cartiera di Rivignano, opificio fermo dalla fine di settembre dello scorso anno per problemi di liquidità dell’azienda. Nello slargo antistante la fabbrica, che conta la cartiera vera e propria e la cartotecnica, si sono incontrate le 70 maestranze dipendenti; si tratta perlopiù di uomini, quasi tutti residenti nella Bassa Friulana. Con loro le Rsu e i segretari di categoria di Cgil e Cisl, Paolo Morocutti e Stefano Di Fiore. La scelta di indire un’assemblea sindacale aperta con gli addetti è nata dalla necessità di fare il punto sullo stato della trattativa che vede l’impianto al centro di un concordato. Per far ripartire la cartiera e la cartotecnica – quest’ultima ancora in parte attiva, con 5-6 persone al lavoro, soprattutto per non perdere i migliori clienti e quelli storici – c’è la necessità dell’intervento di un imprenditore interessato a rilevarle, in affitto di ramo d’azienda, con successivo acquisto vero e proprio. Su questo punto il problema parrebbe risolto: un gruppo di industriali veneti, infatti, è già uscito allo scoperto, palesando l’intenzione di creare una newco per riavviare tutte le macchine e riassorbire, un po’alla volta, una parte dei dipendenti oggi in cassa a zero ore. «Il nodo da sciogliere – hanno detto ieri Morocutti e Di Fiore – sta nello slittamento, di due mesi, richiesto dal giudice che deve dare il suo okay al concordato. Si parla, quindi, di 60 giorni, cui vanno ad aggiungersi, nel momento ci sarà la pronuncia, speriamo positiva, del Tribunale, altri 30 giorni. Tre mesi ancora, quindi, con il rischio di non avere più copertura per le maestranze sul fronte ammortizzatori sociali. E il rischio di messa in mobilità di tutti gli addetti. Chiediamo, quindi, di accelerare ogni pratica, per salvare una realtà produttiva sana, che conta decine di professionisti capaci». Per loro, la cassa in deroga scade il 31 marzo e la proroga dura unicamente 60 giorni. Gli esuberi previsti, anche se passerà il concordato in bianco, non saranno comunque meno di 17.