CASSA INTEGRAZIONE IN CALO, MA AUMENTA LA STRAORDINARIA
Nessun sospiro di sollievo – per la Cisl Fvg – dal calo registrato nel 2011 sul fronte degli ammortizzatori sociali, compresi quelli in deroga. Se, infatti, è vero che rispetto all’anno precedente le ore complessive utilizzate hanno registrato una significativa flessione, passando da 25milioni 900mila a 21milioni 600mila, è altrettando vero che – stando all’Osservatorio della Cisl – la cassa integrazione straordinaria risulta in contro tendenza, con un + 4,3% sul 2010, pari a 632mila 520 ore autorizzate. "Si tratta di un dato – commenta il segretario generale, Giovanni Fania – che non può essere affatto sottovalutato e che impone alcuni interventi pragmatici, anche tenuto conto del rischio recessione tutt’altro che remoto". Al di là dei numeri – meno 20,8% di cassa a livello nazionale – la situazione resta grave, tanto che si prevede per il 2012 un utilizzo ancora massiccio degli ammortizzatori. "Siamo di fronte – commenta Fania – ad un quadro preoccupante, dalla crisi non siamo fuori, soprattutto per quanto riguarda alcune categorie di persone, vale a dire i giovani, le donne e gli over 50, maggiormente esposti alle difficoltà e con problemi di in e re-inseimento nel mercato del lavoro". Per la Cisl regionale, dunque, diventa prioritario aprire una discussione sul riordino degli ammortizzatori sociali, migliorando la tutela del reddito di tutti i lavoratori sospesi o licenziati, anche utilizzando le risorse degli enti bilaterali e secondo la ricetta della flexsicurity nordeuropea, collegandola strettamente ed in modo effettivo alle politiche attive di reinserimento al lavoro. "Anche in Friuli Venezia Giulia – rincara Fania – è necessario un intervento organico a favore degli soggetti svantaggiati di cui si diceva, valorizzando gli istituti esistenti che promuovono e incentivano il lavoro stabile, come, ad esempio, l’apprendistato e il contratto di inserimento, insieme ad incentivi ai cosiddetti part time lunghi che, oltre a favorire la conciliazione vita-lavoro, sono utili come strumenti di gestione delle crisi aziendali.
Massima concentrazione, poi, sui giovani, tenuto conto che in regione sono 20mila i posti di lavoro persi tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e 34 anni; che il tasso di disoccupazione per gli under 24 è al 18%, con punte del 22% per le donne; che la perdita occupazionale di lavoratori non maturi risulta pari al 13,8%; che la precarietà è in crescita, alimentata da contratti co.co.pro (circa 13.500 i collaboratori a progetto in regione) retribuiti mediamente con 10mila 400 euro annui; e che, infine, sono in aumento i giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano né lavorano e che in Friuli Venezia Giulia, rappresentando il 14,2% del totale.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg