CCNL: IL FRIULI VENEZIA GIULIA PROMUOVE LA PIATTAFORMA FIM-UILM
In Friuli Venezia Giulia la piattaforma Fim-Uilm per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro passa a pieni voti. Il via libera arriva dalle consultazioni – avviate a fine luglio e terminate i giorni scorsi – in 245 aziende: su 6.260 votanti iscritti alle due Organizzazioni Sindacali proponenti, ha votato il 76% degli aventi diritto, di questi, il 93% si è espresso a favore del documento, che verrà presentato a Federmeccanica. Una piattaforma – che in regione, se applicata, interesserebbe circa 80mila tute blu – con molte novità sostanziali.
E non poche difficoltà. “Siamo di fronte – commentano, a questo proposito, per Fim e Uilm Regionali, Sergio Drescig ed Ezio Tesan – ad uno dei rinnovi più difficili della storia dei contratti nazionali: se, da una parte, sono state stabilite le regole della rappresentanza, dall’altra mancano totalmente le disposizioni applicative di come andare al rinnovo dei ccnl”.
Quanto alle richieste della piattaforma eleborata da Fim Cisl e Uilm Uil, con la Fiom Cgil “sfilata”, malgrado i molteplici tentativi di arrivare ad un testo unitario, si va dagli aumenti in busta paga (105 euro mensili al 5° livello, riparametrati su 10 livelli) e delle indennità di trasferta e reperibilità ad un ampliamento complessivo delle tutele.
Così, ad esempio, le novità che riguardano gli orari di lavoro, con la contrattazione delle flessibilità sulla base delle esigenze dei lavoratori, l’ampliamento dell’accesso al part time ed i progetti sulla conciliazione vita-lavoro; senza contare il rafforzamento delle tutele per i lavoratori colpiti da gravi patologie, gli incrementi sulle maggiorazioni per i turni del sabato e dei festivi e – novità assoluta – il sostegno alla maternità e paternità rendendo effettivi i 3 giorni di permesso concessi al padre alla nascita del figlio, fruizione oraria del congedo parentale, flessibilità in base alle esigenze della persona, congedi non retribuiti per situazioni di disagio familiare. Grande spazio, dunque, riconosciuto al welfare, prevedendo anche il potenziamento di Cometa e MetaSalute e promuovendo un fondo bilaterale anticrisi per il sostegno al reddito dei lavoratori sotto ammortizzatori sociali, fondo le cui finalità sono anche quelle di favorire il ricambio generazionale attraverso il trasferimento delle competenze.
Su Jobs act, si riconferma del principio di proporzionalità in materia di licenziamenti disciplinari e mantenimento dei criteri di scelta per la tutela dei licenziamenti collettivi: “limiteremo poi la discrezionalità dei datori di lavoro di controllare a distanza a fini disciplinari e demansionare i lavoratori”.
“La nostra piattaforma – spiegano ancora Drescig e Tesan – si basa su tre cardini fondamentali: la partecipazione (al fine di conoscere e intervenire attivamente alle decisioni delle imprese), l’organizzazione del lavoro e della produttività e la formazione professionale”. In sostanza Fim e Uilm chiedono non solo incontri periodici con la parte datoriale su andamenti economici, bilanci e investimenti, ma anche concrete politiche dell’occupazione, sviluppo delle professionalità, politiche retributive e norme certe sugli appalti.
In quest’ottica, le richieste sono chiare, a partire, ad esempio, dalla strutturazione della contrattazione di II livello, che deve accompagnarsi alla defiscalizzazione del premio di risultato e dalla necessità di legare gli stessi premi alla crescita di produttività, qualità, competitività aziendale e alla professionalità.
Sul tema della professionalità, la piattaforma delinea anche la riforma dell’inquadramento professionale, come elemento qualificante e necessario ai lavoratori di tutto il comparto della meccanica, le cui declaratorie sono ferme agli anni 70. Si premi quindi il merito: dovranno essere riconosciute polivalenze e polifunzionalità e previsto l’accorpamento da 10 a 5 livelli con meccanismo delle fasce professionali.
Via libera poi alla contrattazione territoriale, per dare risposte a tutti quei lavoratori, che sono la maggioranza, esclusi dalla contrattazione aziendale. E ultimi, ma non ultimi, i capitoli sulla formazione professionale continua, attingendo alle 150 ore; e in materia di sicurezza e salute, l’aumento del numero degli Rls e del relativo monte ore.