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CENTRALE DIMONFALCONE, PROCLAMATO LO SCIOPERO

I lavoratori della centrale termoelettrica A2A di Monfalcone, dopo la
dichiarazione dello stato di agitazione, hanno dato mandato a
FIlctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil, di proclamare un primo
pacchetto di quattro ore di sciopero, per protestare contro i
continui rinvii della definizione ed il finanziamento di un piano di
sviluppo, che garantisca il futuro del sito produttivo e la riduzione
dell’impatto ambientale.

“Siamo preoccupati e con noi i lavoratori” – dicono i Sindacati –
“perché è da due anni che ci viene annunciato un progetto importante
che però ancora non c’è e non ha alcuna copertura economica”.

La Centrale di Monfalcone occupa circa 150 persone, senza contare
l’indotto, e la proprietà di A2A è nelle mani dei Comuni di Brescia e
di Milano. E’ dal 2002, anno in cui la proprietà è passata da Enel ad
Endesa, che vengono proposti progetti di conversione che non hanno
mai trovato una concretizzazione.

“La Centrale di Monfalcone è strategica per il Nord-Est e per il
tessuto produttivo particolarmente energivoro della nostra Regione” –
dicono ancora Filctem, Flaei e Uilcem – “ed è ora che venga definito
da A2A il progetto per la sostituzione dei vecchi gruppi ad olio
combustibile e sbloccati i 700 milioni di euro di investimento; A2A,
ad inizio anno, è riuscita a reperire la medesima cifra per comparare
la quota di Edipower in mano ai francesi di Edf.”

La preoccupazione dei sindacati deriva dalle scadenze ormai prossime
e non più rinviabili: infatti entro settembre 2012, A2A deve
presentare la documentazione completa al Ministero dell’Ambiente per
ottenere le autorizzazioni ambientali, inoltre a marzo 2013 saranno
fermati i vecchi gruppi ad olio; sempre per i Sindacati, questa
situazione potrebbe anche comportare degli esuberi di personale in un
territorio, quello monfalconese, già fortemente colpito dalla
contrazione occupazionale a seguito della crisi economica in atto.

“Ci aspettiamo che A2A, controllata da enti locali e quindi dalla
politica, non continui a rimanere distante e dia risposte certe ai
lavoratori e al territorio.”
“Inoltre proprio per il forte legame che c’è fra energia, ambiente e
territorio, ci aspettiamo che anche la politica locale, ad ogni
livello e di ogni colore, faccia la sua parte nei confronti di A2A
per sbloccare il piano di sviluppo e l’investimento per la centrale
di Monfalcone, per garantire l’ammodernamento dell’impianto, la
necessaria riduzione dell’impatto ambientale, il futuro occupazionale
dei lavoratori.”

Le Segreterie Regionali
FILCTEM-CGIL
FLAEI-CISL
UILCEM-UIL