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CGIL-CISL-UIL VERSO LO SCIOPERO: “UNITI IN DIFESA DELLE FABBRICHE”

Non solo la rivendicazione di un cambio di rotta a livello nazionale, con una legge di stabilità capace di avviare una vera redistribuzione del reddito a favore di lavoratrori e pensionati. Dietro allo sciopero generale del 15 novembre c’è anche il grido di allarme del sindacato, l’ennesimo, in difesa del manifatturiero regionale, sempre più esposto ai colpi della crisi. Una crisi che in cinque anni ha bruciato 25mila posti di lavoro, raddoppiato il numero dei disoccupati e dei lavoratori in mobilità, quintuplicato il ricorso alla cassa integrazione, e che tocca oggi non meno di 90mila lavoratori a livello regionale.
OTTO ORE. Si spiega così la scelta di Cgil-Cisl-Uil di portare a 8 ore, a fronte delle 4 proclamate a livello nazionale, la durata dello sciopero generale, che nella nostra regione avrà luogo venerdì e sarà accompagnato da una grande manifestazione a Pordenone, la provincia in questo momento più colpita dalla crisi. Quasi tutti i settori, quindi, si fermeranno per l’intera giornata, con l’unica eccezione di quelli regolamentati dalla legge 146/90 sui servizi essenziali (sanità, trasporti, energia, banche, enti locali), nei quali l’astensione dal lavoro si limiterà alle 4 ore decise su scala nazionale.
I SEGRETARI. «Pordenone – queste le parole del segretario della Cisl Fvg Giovanni Fania – è il simbolo di una regione che ha costruito sul manifatturiero il suo sviluppo e il suo benessere. Anche il nostro futuro non può prescindere dall’industria e dalle grandi fabbriche come Electrolux e Ideal Standard, la cui presenza sul territorio va difesa e rafforzata». Da qui il rinnovato appello che i sindacati rivolgono anche alla Giunta regionale, chiamata a riprendere in mano il filo delle politiche industriali, «nella consapevolezza – spiega il segretario della Uil Giacinto Menis – che il culmine della crisi è adesso e che il Fvg, come dimostrano i dati su pil ed export, sta pagando un pedaggiopiù pesante rispetto al resto del Nordest». Altro fattore fondamentale, per il leader della Cgil Fvg Franco Belci, la coesione dell’intera comunità regionale attorno a un progetto di difesa e rilancio del manifatturiero che non riguarda soltanto Pordenone. «Electrolux e Ideal Standard – dichiara – sono vertenze simbolo, ma questa crisi non risparmia nessuno, e per uscirne servono solidarietà, coesione e capacità di fare sistema».
IL CORTEO. La manifestazione di venerdì, vista la drammatica congiuntura vissuta dalla regione e dalla Destra Tagliamento in particolare, si annuncia tra le più sentite e partecipate degli ultimi anni. Cgil, Cisl e Uil non anno previsioni, ma tutto lascia prevedere un corteo molto affollato, con diverse migliaia di persone e una massiccia presenza, oltre che dei lavoratori delle aziende più colpite, anche della cittadinanza, delle istituzioni e della società civile, chiamata dai sindacati a fare fronte comune in difesa delle fabbriche e del territorio. Il ritrovo è fissato alle 9.30 in largo San Giovanni, la partenza del corteo alle 10. Attorno alle 11 il comizio conclusivo, che si terrà in piazza XX settembre. Ad aprire il comizio sarà il segretario generale della Cisl Fvg, Giovanni Fania, cui seguiranno gli interventi – coordinati dal segretario generale della Uil Fvg, Giacinto Menis – di alcuni delegati ed Rsu di Electrolux, Ideal Stabdard e in rappresentanza dei territori di Trieste, Udine e Gorizia. Le conclusioni saranno affidate ad Elena Lattuada, segretaria nazionale Cgil con delega all’industria.

Ufficio stampa Cisl FVG