CHIMICA, GRANDI POTENZIALITA’, MA E’ ANCORA CRISI
Novità in casa della Femca Cisl del Friuli Venezia Giulia, con l’elezione di Franco Rizzo alla carica di segretario generale della categoria.
Il verticeper la nomiba è anchen l’occasione per fare il punto su un settore che versa in grave difficoltà, con oltre 3mila addetti coinvolti dalla crisi, di cui quasi un terzo proprio nella destra Tagliamento. Parliamo di realtà storiche, che hanno caratterizzato il territorio e costruito una solida vocazione tessile e chimica: Fil Man Made, Ideal standard, Caffaro nella bassa friulana, Safilo, Diaco a Trieste, e l’elenco protrebbe continuare per una sessantina di aziende, grandi e piccole, che hanno chiuso i battenti o fatto ricorso agli ammortizzatori sociali nell’ultima manciata di anni.
"Dobbiamo – richiama il segretario uscente Battiston – considerare il lavoro come un patrimonio da difendere e promuovere anche attraverso la creazione di un contesto favorevole, vale a dire infrastrutture, burocrazia snella, allentata pressione fiscale, contrasto all’evasione e all’illegalità, taglio ai costi e agli sprechi di palazzo". Ma serve anche – per la Femca – ridare a livello regionale centralità all’industria e alle politiche industriali, ricostruendo un manifatturiero forte e capace di fare innovazione e ricerca.
Perchè la chimica regionale ha grandissime potenzialità, basti pensare anche ai centri di ricerca attivi, come, per esempio, Serichim nella Bassa friulana o tutto il comparto farmaceutico a Trieste, con il Friuli Venezia Giulia, in generale, teatro ideale di sperimentazione.
L’appello della Femca Cisl si rivolge, dunque, direttamente alla politica, chiedendo strategie a capacità di visione complessive, insomma un vero e proprio accordo di programma mirato anche ad attrarre investimenti e a potenziare i distretti tecnologici dove produrre nuovi materiali e industrializzare i prodotti ottenuti dalla sperimentazione. Solo così, infatti, evitare anche che i nostri talenti, i ricercatori lascino la regione. "Ma attenzione – ammonisce Battiston – la polituca non può essere solo ammortizzatori sociali, ma opartecipazione alle vicende dei lavoratori e delle imprese".
Messaggio rimbalzato anche dal segretario nazionale Sergio Gigli. " Bisogna lavorare per il rilancio del sistema industriale, rivendicando nei confronti del governo una vera politica in tal senso. Siamo consapevoli che senza industria il Paese non si salva e nello stesso tempo c’è l’ambizione di tutelare meglio il lavoro e i lavoratori».
Al centro poi del vertice, non solo il rilancio della manifattura e del sistema complessivamente inteso, ma anche la questione "energia", con la Femca avanti tutta sulla partita delle aggregazioni delle multitutility. "Siamo stati i primi a sostenere questi processi – spiega ancora Battiston – convinti che questa sia l’unica strada per poter competere sul mercato, controllare le tariffe e presentarsi alle prossime gare. Abbiamo assistito in questi anni a comportamenti scandalosi: oggi diciamo bene all’aggregazione avviata da Hera. Resta, però, ancora da chiarire il ruolo della pordenonese Italgas, ancra fuori da queste dinamiche necessarie".
Ufficio stampa Cisl FVG