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CHIUSO CON SUCCESSO IL PROGETTO DELL’ANOLF DI UDINE

Si è concluso con una festa, alla presenza dei genitori, il progetto di assistenza e orientamento didattico per stranieri, autoctoni e le loro famiglie in provincia di Udine, finanziato dalla Regione e realizzato dall’Anolf Cisl di Udine.
Un’esperienza straordinaria che si è potuta realizzare grazie all’impegno di Adoo Twum Anna, Afriyie Alycia, Madzou Moukassa Evanhove, Kocjan Giuly che hanno svolto il ruolo di educatori.
Il progetto ha coinvolto nell’insieme 23 bambini della scuola primaria e i rispettivi genitori.
I bambini hanno frequentato un doposcuola della durata di 100 ore dove si è cercato di migliorare le loro abilità linguistiche per promuovere l’acquisizione di una buona competenza nell’italiano scritto e parlato, in modo da assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale. I genitori invece hanno partecipato a specifici incontri guidati dalla psicologa Del Colle Giuliana, con riferimento alla loro integrazione sul territorio e la loro interazione con l’istituto scolastico. Per le 18 ore d’incontri tra genitori e psicologa si è resa necessaria la presenza di una mediatrice culturale, ruolo che è stato ricoperto da una delle educatrici del doposcuola.
Nonostante il doposcuola fosse aperto a tutti, la nazionalità preponderante è stata quella Ghanese ( 20 bambini), a seguire quella del Benin (2 bambini) e quella Nigeriana (1 bambino).
Si evidenza che l’attività iniziata il 16/05/2011 ha avuto un periodo d’interruzione coincidente con le vacanze estive e la rispettiva chiusura delle scuole, per poi riprendere il 12/09/2011. Questo, ha portato ad una variazione in itinere di carattere organizzativo, quale il numero dei partecipanti (inizialmente 16 per poi aumentare fino a 23) e le giornate di svolgimento del doposcuola (da prima 2 giornate di 2 ore alla settimana e successivamente 4 giornate sempre da 2 ore alla settimana).
L’approccio utilizzato è stato quello Umanistico – Affettivo che ha permesso di creare un ambiente di apprendimento rilassato e sereno attraverso specifici fattori pianificati e seguiti con cura, come: la fase di accoglienza, la dinamica relazionale, le caratteristiche della personalità del bambino, la rimozione di situazioni ansiose e di competitività, i percorsi individualizzati e l’analisi dei bisogni comunicativi.
Gli educatori a seguito di un incontro per stabilire i fabbisogni formativi, hanno deciso di rivolgere l’attenzione allo sviluppo delle abilità linguistiche attraverso l’insegnamento della lingua italiana come L2, ovvero la lingua seconda necessaria per comprendere ed esprimere concetti e sviluppare l’apprendimento delle diverse discipline. La carenza degli alunni non era tanto l’utilizzo della lingua per la comunicazione quotidiana poiché essendo quasi tutti nati in Italia possono vantare un ottimo bilinguismo, quanto l’uso della stessa per lo studio e quindi per l’apprendimento delle altre attività didattiche come ad esempio la matematica o le scienze. A tal proposito, è emerso proprio dall’incontro con i genitori che i loro figli a casa parlano la lingua d’origine e di conseguenza non vengono aiutati dalle stesse famiglie per lo svolgimento dei compiti o per lo studio. Questo non è dovuto alla negligenza dei genitori e tanto meno dal loro livello d’istruzione, quanto la mancanza di una sincera padronanza della lingua italiana che permetta loro di assistere i figli nelle attività didattiche.
A seguito di un’analisi delle preconoscenze del gruppo classe, la rilevazione dei bisogni linguistici e di apprendimento, si è stabilito quali potevano essere le abilità linguistiche da promuovere, le strategie da attivare e la tipologia di attività da proporre. A seguito di questa analisi è affiorata la necessità di assistere gli alunni nello svolgimento dei compiti per casa nelle diverse materie. Laddove venivano a mancare questi compiti, si è cercato, anche su suggerimento degli stessi insegnanti, di migliorare le abilità linguistiche dei bambini con maggiori difficoltà. La lettura di specifici brani, la semplificazione del testo nonché della struttura della frase, l’individuazione delle parole chiave, ha permesso di colmare le lacune per chi aveva maggiori difficoltà e dall’altro lato di rafforzare le capacità dei bambini più preparati.
Le principali tecniche utilizzate per sviluppare le abilità di comprensione sono state:
accoppiamento lingua -immagine;

Cloze (inserire le parole mancanti in un testo);
Scelta multipla;
Transcodificazione (ascolto – lettura di un testo e l’esecuzione di disegni basati sulle informazioni contenute nel testo);
Attività manuali – ricreative sulla base delle indicazioni fornite dagli educatori.

La difficoltà principale è stata quella di creare delle attività adatte a tutti senza esclusioni, data l’eterogeneità della classe. Per affrontare il problema si è lavorato a gruppi più o meno omogenei, ciascuno dei quali era seguito da un educatore, strutturando attività sia comuni che differenziate in base al livello.
Essendo un’attività di doposcuola per bambini delle elementari a seguito di un’intera giornata scolastica, si è reso opportuno utilizzare anche la cosiddetta “Didattica Ludica” al fine di stimolare l’apprendimento. Per tanto, in buona parte dei pomeriggi si è utilizzato il gioco come strumento d’insegnamento. E’ stato scelto di strutturare giochi capaci di rinforzare quanto già in possesso dai bambini senza offrire nuovi input, poiché non si è voluto sostituire l’attività di supporto del doposcuola alla scuola stessa, e senza per di più dimenticare le difficoltà legate all’eterogeneità della classe, menzionate prima.
A conclusione del progetto sono stati monitorati i progressi del singolo bambino, ed è emerso un ampio margine di miglioramento per quei bambini che hanno avuto una costante partecipazione all’attività del doposcuola. Anche dagli stessi incontri tra genitori e psicologa, è affiorata la soddisfazione degli stessi per l’attività svolta e la conseguente preoccupazione per gli effetti che possono seguire alla conclusione del progetto.
Nonostante che per l’Anolf Cisl di Udine abbia rappresentato un impegno ed una responsabilità di non poco conto, auspichiamo che questa esperienza possa ripetersi.
Paolo Mason
Presidente Anolf Cisl di Udine