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Cisl al fianco degli 800 lavoratori italiani in Base

Il destino degli 800 dipendenti della Base di Aviano dipenderà dalle decisioni del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Solo dopo la visita in Polonia del 26 e 27 maggio, si sapranno le decisioni del successore di George Bush sul nuovo assetto della Base e sullo scacchiere militare in Europa.
Nei giorni scorsi un’indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal, citando una fonte polacca, aveva avvalorato l’ipotesi secondo cui cui l’intero 31° Fighter Wing, cioè 2 squadroni e 50 aerei F-16, sarebbe stato trasferito in una base dell’Est. Ieri se n’è discusso in un vertice in Provincia tra il presidente Alessandro Ciriani e i leader territoriali di Cisl e Fisascat Cisl, Arturo Pellizzon e Eugenio Sabelli, che avevano chiesto un incontro. Ciriani ha ascoltato con attenzione quali potrebbero essere le ricadute sul territorio di uno sviluppo negativo e soprattutto ha studiato quali strategie si potrebbero adottare.
Fonti non ufficiali del Pentagono, per la Fisascat, negherebbero però il depotenziamento della Base Usaf. Nel contempo il Wall Street Journal avrebbe pubblicato una smentita sul trasferimento degli F-16 in Polonia. Infine si è parlato anche dei nuovissimi F-35, che verrebbero schierati ad Aviano nell’ambito del programma Jsf, Joint strike Fighter.
Per Sabelli il trasferimento ad Aviano degli F-35 sarebbe possibile solo in caso di chiusura della base di Istrana. Ma secondo informazioni in possesso della stessa sigla sindacale la base di Istrana non chiuderà. La Cisl ha ricordato tre scomodi precedenti: il depotenziamento della base di Brindisi (però “riaffidata” alle Nazioni Unite) e soprattutto della Base della Maddalena e il licenziamento del personale italiano dai comandi dei marines. Per il caso dei licenziamenti a La Maddalena, in Sardegna, venne rispolverata la vecchia legge 98 del 1976, secondo cui il personale licenziato dalle basi militari viene ricollocato in strutture pubbliche. Per il caso de La Maddalena fu raggiunto un accordo tra lo Stato e la Regione Sardegna. La Sicilia, per il personale licenziato dai comandi dei marines in quella regione, sta lavorando su una legge regionale che risponda ai requisiti della legge nazionale 98. «In attesa di notizie più chiare – ha sottolineato Pellizzon, segretario provinciale Cisl – riteniamo a rischio il posto di persone che hanno valide qualifiche». «Siamo preoccupati – ha aggiunto Sabelli – perchè lo stesso presidente polacco vuole un potenziamento delle sue basi».
Secondo Alessandro Ciriani «la Provincia agirà su vari livelli. In prima istanza parleremo con la Regione: potremo fare come la Sicilia, ma non sarà facile. Dovremo poi bussare alle porte della politica nazionale».

Rosario Padovano