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CISL ALTO FRIULI E MONTAGNA, ECCO LA NUOVA AGENDA PROGRAMMATICA

La Cisl dell’Alto Friuli fa il punto sulla montagna; alla vigilia del congresso che si celebrerà il prossimo marzo, il sindacato presenta la sua nuova agenda programmatica per il territorio. “Quattro anni fa – spiega il segretario generale della Cisl AF, Franco Colautti, entrando subito nel vivo di una tavola rotonda a tema, organizzata di concerto con la Cisl regionale stamani ad Agemont, con politica ed imprese – abbiamo lanciato il nostro piano montagna. Oggi siamo ancora convinti che si possa parlare di buon vivere e buon lavorare in montagna, ma pensiamo altresì che sia necessario lanciare l’idea di un progetto di nuova attrattività”. Ecco allora la nuova proposta consegnata proprio stamani a tutti i soggetti che operano sul territorio: un programma articolato in tre fasi principali e orientato alla realizzazione e costruzione di opportunità di sviluppo del comprensorio. “In prima battuta – commenta Colautti, dopo aver tracciato una fotografia della montagna friulana (slide in allegato) – occorre dare risposte chiare alla crisi ed alle urgenze occupazionali con interventi non più tampone, ma di prospettiva basati sulla produttività”. Per la Cisl, poi, nel medio periodo, bisognerà guardare alla scuola e alla formazione, come leve prioritarie per rafforzare il lavoro, anche attraverso un matching più efficace tra domanda ed offerta. “E poi – conclude Colautti – dobbiamo affrontare in modo decisivo la questione demografica del territorio, individuando tutti quegli strumenti che possono incidere sulla crescita della popolazione come, ad esempio, incentivi sulla casa e sulle prime attività”.
Temi – quella della Cisl – sostanzialmente condivisi e ripresi dai relatori della tavola rotonda. Così la questione demografica, centrale nella riflessione del consigliere regionale Luigi Cacitti. “Contro lo spopolamento della montagna – afferma il politico, richiamando i gap del territorio (dai costi alla viabilità) – servono agevolazioni ed incentivi mirati, a partire da infrastrutture calate con intelligenza sul territorio”. E’, invece, soprattutto la cooperazione transfrontaliera ad interessare l’europarlamentare Debora Serracchiani (che riporta il caso delle imprese forestali austriache che si approvvigionano nei nostri boschi), convinta che ad oggi questo straordinario strumento sia usato dalla nostra Regione e specialmente per le aree marginali “poco e malissimo”. Cooperazione – per l’europarlamentare – ma anche leggi che sfruttino l’autonomia del Friuli Venezia Giulia e filiere. Filiere che piacciano anche a Confindustria e Confartigianato, con il capo delegazione degli Industriali, Federico Gollino, che spinge su quattro assist chiave, vale a dire legno, turismo, energia e ghiaia e con la vicepresidente degli artigiani Francesca Comello che, al pari del collega, chiede programmi a medio lungo termine e la focalizzazione della politica su pochi ma chiari obiettivi, partendo dalla semplificazione delle leggi e dalla sburocratizzazione. Insomma – sintetizza in chiusura il segretario generale Cisl Fvg, Giovanni Fania – per la montagna occorrono politiche nuove, che tengano conto sia della complessità e degli svantaggi del territorio, sia di risorse sempre più magre come dimostra anche la recente Finanziaria. Ma anche – aggiunge il segretario cislino – di un concreto snellimento degli apparati e dei livelli amministrativi per rendere più agile l’intero sistema regionale e, a ricaduta, territoriale”.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg