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CISL ALTO FRIULI, PACCHETTO DI PROPOSTE SULLA MONTAGNA

Preoccupa il quadro dell’economia e del lavoro in Alto Friuli, con la Cisl comprensoriale che proprio questa mattina lancia l’allarme: la ripresa è ancora lontana; occorre intervenire con azioni strutturali forti e determinate.
Di qui la presentazione ufficiale di un pacchetto di proposte, teso all’unico obiettivo di far ripartire il territorio, colmando dei vuoti, e mettendo un freno all’ampliarsi della platea delle imprese in sofferenza e al rischio fortissimo di espulsione definitiva di manodopera, specialmente femminile, dal mercato del lavoro.
"Come Cisl – commenta il segretario generale Franco Colautti – stiamo progettando, forti del contributo di tutte le nostre categorie articolate sul territorio, azioni e politiche di coesione, integrazione e allargamento dei diritti di cittadinanza, stando vicini alla gente e ai nostri iscritti".
In concreto il ventaglio degli interventi richiesti spazia a 360 gradi. Si va dal settore agroalimentare, per il quale la Cisl chiede di garantire alle aziende agricole la continuità lavorativa e reddituale nell’anno attivando progetti di multi-attività, alle infrastrutture, nodo fondamentale perchè la montagna non resti marginata. Ma al centro dell’attenzione del Sindacato c’è anche Agemont con le sue vicende da chiarire, a partire dalla costituzione di una fondazione aperta alla partecipazione delle parti sociali; ed ancora, la riforma delle Auronomie Locali rispetto alla quale "si deve procedere con determinazione, dando risposte concrete alla gestione del territorio sul quale gravitano troppi soggetti con potere decisionale e medesimi compiti". Resta, poi, aperta anche la questione dell’assetto della sanità, con la Cisl che spinge sull’idea di un soggetto coincidente con il comprensorio, "possibile completamento e saldatura di un vero sistema territoriale". Ultima, ma non utlima, la scuola con la necessità di salvaguradare tutte le sedi della scuola dell’infanzia e definire dei "punti di erogazione della rete scolastica della scuola di base, accorpando sedi con un piano programmatico condiviso dagli enti locali".
"E’ chiaro – commenta Colautti – che di fronte a queste partite la scommessa vincente deve essere la capacità di fare rete e sistema in termini concreti". L’unica strada – per il Sindacato dell’Alto Friuli – per superare la crisi che continua a stringere. Perchè se è vero che alcuni comparti stanno tenendo o riprendendo gli ordini (cartiere, occhialerie, gomme plastica e tessile) è altrettanto vero che le difficoltà restano alte nella metalmeccanica, dove si registrano diverse aziende in sofferenza e decine di licenziamenti individuali nelle piccole imprese. Ma a pagare non è solo il settore della metalmeccanica, ma anche quello del legno dove i ritardi nel pagamento degli stipendi sono all’ordine del giorno; l’edilizia con il calo continuo degli addetti, lo stop dei lavori pubblici e la difficoltà di ricollocamento; l’agroalimentare che sconta anche per l’assenza, per quanto riguarda gli operai agricoli, degli ammortizzatori sociali.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg