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Cisl e Api stringono un patto contro la crisi

Il sindacato ha raccolto la disponibilità dei piccoli imprenditori a lavorare in sinergia per rilanciare il territorio

Parte delle quote di fatturato perse durante la crisi non saranno più recuperate dalle imprese del territorio perché si sono trasferite a vantaggio dei Paesi emergenti. E’ questa una delle conseguenze della grave fase economica, messe in evidenza dalla Cisl (rappresentata da il segretario generale Arturo Pellizzon e da Daniele Morassut e Luciana Fabbro componenti della segreteria) durante il recente incontro con i vertici provinciali dell’Api (il presidente Gianluca Pinna e Giacinto Patanè). Da qui l’esigenza di un patto tra categorie e parti sociali per rilanciare il territorio.
L’analisi. «La crisi economica è serissima, e segnerà uno spartiacque tra ciò che abbiamo vissuto prima del settembre 2008 e ciò che ci sarà al termine della crisi – si legge nella nota della Cisl –. Le esportazioni che sostenevano la nostra economia e il sistema produttivo sono in calo, il rischio è che vivremo un 2010 “pesante” sulla tenuta dell’occupazione per la provincia di Pordenone». Secondo il sindacato «Va evitato che a distanza di mesi la crisi si traduca in forti ricadute occupazionali, chiusure di aziende e riduzione delle capacità economiche dei cittadini». Il sindacato sollecita «che tutte le forze si uniscano e svolgano un’azione di rilancio, passando dalla fase dell’emergenza alle politiche di sviluppo tese a non far regredire la provincia di Pordenone e il suo tessuto economico».
La sinergia. Per la Cisl il rilancio può avvenire attraverso processi che consentano di recuperare per l’industria del territorio margini di competitività e produttività con l’innovazione dei processi produttivi e di prodotto, facendo sinergia e abbandonando quei comportamenti troppo caratterizzati da una cultura individualistica che poco si connota con le esigenze di un mondo globalizzato.
Il patto. La Segreteria della Cisl di Pordenone ha chiesto ai rappresentanti dell’Api la disponibilità a impegnarsi per realizzare un progetto che ponga al centro: la difesa del lavoro e dell’occupazione, il rilancio della competitività e produttività, l’investimento sulle risorse umane attraverso la formazione e riqualificazione delle competenze dei lavoratori.
La ricetta. L’analisi della situazione congiunturale fatta da sindacato e piccoli imprenditori ha evidenziato che: la riforma fiscale può essere un’occasione per il rilancio dei consumi e dei redditi; che il tema del costo del lavoro rappresenta un’occasione per il rilancio delle imprese e lo sviluppo della contrattazione. Altro elemento importante che i responsabili dell’Associazione Piccole Industrie hanno posto in evidenza è la responsabilità di tutti i soggetti che operano nel territorio.