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CISL FV: RIFLETTORI PUNTATI SULL’EUROPA

Oggi a Magnano in Riviera  il convegno su “Trattato di Lisbona e ammortizzatori sociali”
Il segretario confederale Giorgio Santini ribadisce la centralità del lavoro

          La crisi economica in Friuli Venezia Giulia ha toccato nel 2009 circa 40 mila lavoratori: 10-12 mila saranno i disoccupati a fine anno e circa 12 milioni le ore di cassa integrazione utilizzate dalle quasi 6 mila aziende coinvolte, con un calo del Pil regionale che si attesterà fra il 3,4 e il 4,5 per cento. Le cifre della sofferenza lavorativa ed economica sono state messe con chiarezza sul tavolo dall’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen e hanno costituito una concretissima base di discussione del convegno “Strategia di Lisbona e ammortizzatori sociali”, promosso stamani al Green Hotel School di Magnano in Riviera dalla Cisl regionale, nell’ambito di una tre giorni di formazione e dibattito che si concluderà domani alla presenza del segretario generale Raffaele Bonanni.

            “Le strategie di Lisbona – ha spiegato Giacomina Cassina del dipartimento politiche europee della Cisl – nascono nel 2000, in un periodo di forte crescita e pongono obiettivi di modernizzazione del sistema dell’Ue, per un’economia basata sulla conoscenza, sulla qualità e sulla competitività verso l’esterno”. Obiettivi che, per quanto ambiziosi, erano alla portata di alcune regioni europee fra le quali appunto il Friuli Venezia Giulia, fino alla crisi internazionale del 2008 che ha cambiato completamente la situazione, rendendo necessario un complessivo ripensamento.

          A partire dagli ammortizzatori sociali, che – come ha sottolineato il segretario regionale della Cisl Maurizio Cappellin – sono uno strumento importante in un momento di difficoltà come quello odierno ma non sono adeguati per uscire dalla crisi; serve quindi una complessiva riforma degli ammortizzatori sociali per non perpetuare le disuguaglianze che attualmente colpiscono molte categorie di lavoratori.

          Se l’assessore Rosolen ha rivendicato il ruolo attivo svolto dalla Regione attraverso le politiche di sostegno al reddito, gli ammortizzatori in deroga finanziati dallo Stato per 20 milioni di euro e dal Fondo sociale europeo per 44,5 milioni, gli incentivi alle nuove imprese e a quelle che assumono o consolidano i contratti di lavoro, a cercare di trovare una  sintesi fra la crisi attuale e le prospettive future è stato il segretario nazionale della Cisl Giorgio Santini.
“Non è ancora chiaro – ha detto – quale sarà l’intensità e la velocità della ripresa economica, ma sappiamo che gli effetti sull’andamento occupazionale hanno solitamente un ritardo di 6/12 mesi, durante i quali le difficoltà saranno ancora notevoli. Spetta quindi proprio al mondo del lavoro far sì che non si esca da questa fase solo come da uno scampato pericolo.
“La prima idea della Cisl – ha spiegato Santini – è antica: riproporre la centralità del lavoro, non più della finanza e della speculazione. Allo stesso tempo riteniamo necessaria la partecipazione democratica dei lavoratori all’economia in modo da valorizzare e salvaguardare il rapporto fra lavoratori e aziende, il patrimonio di conoscenze ed esperienze che essi rappresentano. Diventano quindi fondamentali le politiche attive del lavoro: la formazione coordinata con le imprese, l’incontro più efficace fra domanda e offerta, il sostegno all’innovazione. Per uscire dal momento di difficoltà e per dare un segnale di discontinuità è necessaria una più efficace politica di sostegno ai redditi bassi e andare al più presto al rinnovo dei contratti in scadenza nei diversi settori produttivi”.     

Udine, 18 settembre 2009

Mariateresa Bazzaro