CISL FVG, CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER I GIOVANI
Manovra finanziaria all’osso per il Friuli Venezia Giulia, ma la Regione non deve abbandonare i giovani, già pesantemente colpiti dalla crisi. Il monito arriva dal segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania, alla vigilia del consiglio generale in programma per martedì 13 a Monfalcone (dalle 9.30 c/o Europalace Hotel) con la nazionale Anna Maria Furlan.
“E’ chiaro – spiega Fania – che le risorse sono scarsissime e che nel prossimo futuro occorrerà fare scelte drastiche, ma è anche vero che tra le priorità senz’altro dovranno trovare spazio i giovani”. Per la Cisl, infatti, non può essere ignorato che in regione più di 20mila posti di lavoro sono andati persi tra gli under 35. “Un dato che ci preoccupa molto e che dipinge di toni ancor più drammatici l’aumento della disoccupazione”. Tuttavia a mettere in allarme il Sindacato non sono “solo” i numeri, compresi quelli della precarietà (13.500 l’esercito dei collaboratori a progetto in Fvg), ma anche le ricadute sul senso di futuro dei più giovani. “Il punto di partenza per ridare fiducia – commenta Fania – deve tornare ad essere il lavoro: per questo servono interventi orientati al mercato del lavoro e soprattutto mirati a de-incentivare la flessibilità che si traduce in precarietà". "I nostri giovani – rincara il segretario cislino – tutt’altro che choosy vanno sostenuti, facilitando l’accesso al lavoro, che oggi purtroppo avviene, non solo attraverso forme di precariato mal retribuite, ma anche in ritardo rispetto a quanto accade all’estero: da noi l’età media del primo impiego è 22 anni, a fronte dei 16 tedeschi e dei 17 inglesi". Via libera, quindi, al rafforzamento dell’apprendistato professionalizzante, ma anche ad un migliore matching, pure a livello regionale, tra domanda ed offerta di lavoro e alle agevolazioni per le imprese che assumono. Interventi possibilissimi, pur in un periodo di gravi ristrettezze finanziarie, e che per la Cisl devono essere attivati quanto prima, di concerto con le istituzioni e le categorie economiche. In gioco c’è il futuro di giovani, sempre più spaventati, come risulta da un’indagine svolta dalla Cisl e Ial nazionali e che ben ricalca i dati rilevati dal Sindacato anche negli under 35 del Friuli Venezia Giulia. Secondo la ricerca in questione, ben l’84% dei ragazzi risulta spaventato dall’incertezza data dalla precarietà, il 72% dalla temporaneità del lavoro e il 57% dalla continua ricerca di un’occupazione, senza contare – tra i dati più inquietanti emersi – che il 78% ritiene che oggi per entrare nel mondo del lavoro la cosa che conta maggiormente è “conoscere persone che contano”, per il 41% avere un appoggio politico e per il 23% l’aspetto fisico, a fronte di un 49% che, per fortuna, continua a credere ancora nella preparazione, di un 48% che si affida alla motivazione e di un 32% che pensa che l’impegno valga ancora qualcosa. “Altro che schizzinosi – conclude Fania, riportando il dato secondo cui il 71% dei giovani è disposto a fare qualsiasi lavoro purché pagato – quello che ci deve far riflettere, e molto, è che 4 ragazzi su 10, da qui a cinque anni, si vedono con un lavoro non stabile e solo il 22% si immagina pienamente realizzato nella professione”.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg