Top
 

Comunicati

Cisl FVG > Archivio informativo  > Comunicati  > CISL FVG, E’ ALLARME AMMORTIZZATORI SOCIALI

CISL FVG, E’ ALLARME AMMORTIZZATORI SOCIALI

Non bastano gli 8 milioni stanziati i giorni scorsi sulla cassa integrazione in deroga: l’ossigeno, infatti, è già finito. A lanciare l’allarme è la Cisl Fvg che, durante i lavori di stamani dell’Esecutivo, va dritta al punto: se non ci sarà un intervento complessivo ed immediato del governo sugli ammortizzatori sociali saremo presto al collasso. La situazione – si legge in una nota del Sindacato – è grave con la cassa integrazione in deroga in scadenza al 31 maggio e la solidarietà di tipo b (quella riservata alle aziende escluse dalla cigs e alle imprese artigiane) ormai sparita. “Siamo di fronte ad un problema drammatico – spiega il segretario generale Cisl Fvg, Giovanni Fania – basti pensare che senza cassa in deroga e solidarietà di tipo b avremo un’emorragia di aziende e di lavoratori a rischio, con la conseguenza di vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi per evitare chiusure e fuoriuscite dal mercato del lavoro”. Su questa partita, a preoccupare è il silenzio del governo, quando invece ci sarebbe bisogno di un provvedimento d’urgenza. “Un provvedimento immediato – rincara il segretario Cisl Fvg, Alberto Monticco, che calca sui tempi: tra meno di 2 settimane la cig in deroga arriverà a scadenza. E’ evidente la necessità di un macro intervento sugli ammortizzatori che comunque dovrà recuperare un ritardo strutturale: anche bene venisse approntato nell’immediato, infatti, entrerebbe a regime – considerati i tempi tecnici – soltanto con il mese di luglio, lasciando un vuoto di oltre un mese”.
E a nulla valgono i dati secondo cui il ricorso alla cig sarebbe vistosamente calata nell’ultimo periodo. “Si tratta di un falso positivo” – spiega Fania, ricordando la fine del quinquennio di riferimento, la chiusura di molte aziende o la loro ristrutturazione
. Per la Cisl Fvg non siamo, dunque, in presenza di una ripresa reale. E la questione degli ammortizzatori sociali, accanto alla mancanza di politiche industriali mirate, rischia di aggravare il già critico quadro con 20mila persone ad un passo dalla mobilità, 40mila disoccupati e ben il 23% di giovani senza lavoro. “Ben venga la ritrovata concertazione con la Regione – commenta Fania – ora dobbiamo spingere su politiche industriali (e sulle connesse politiche a sostegno della famiglia) tarate azienda per azienda e risolvere in modo duraturo le crisi”. Per quanto riguarda la Cisl Fvg per essere ancora più vicina ai lavoratori, ai giovani, e sul territorio, ha intrapreso un strutturale percorso di riorganizzazione (e ricambio generazionale) – che oggi entra nel vivo – finalizzato a rafforzare la presenza sui luoghi di lavoro e nel tessuto sociale.

Ufficio stampa Cisl FVG