CISL FVG: GIUDIZIO POSITIVO SUL REGOLAMENTO DELLE CASE DI RIPOSO
Il Sindacato prende le distanze dalla Cgil: comportamento inaccettabile all’incontro con Beltrame
Tra le priorità evidenziate: formazione del personale e abbattimento delle rette
La posizione della Cisl è chiara: giudizio complessivamente positivo sul regolamento riguardante la riqualificazione delle case di riposo, presentato gli scorsi giorni dall’assessore Beltrame alle parti sociali. Il Sindacato, condividendo il testo sulle strutture protette, prende, dunque, le distanze dalla Cgil, reputando inaccettabile il comportamento tenuto da quest’ultima durante la riunione con l’assessore.
Condividiamo – spiega il segretario regionale della Fps Cisl, Pierangelo Motta – il progetto che va ad ordinare la materia e soprattutto la possibilità di mettere in rete, sotto la direzione dei distretti, tutte le case di riposo con i requisiti per essere accreditate e questo nell’ambito di un progetto unico di zona”.
E condivisione viene anche dalla Federazione dei pensionati della Cisl, con il segretario Gianfranco Valenta che commenta: “Erano dieci anni che attendevamo che la Regione varasse delle direttive che facessero chiarezza sull’operato delle strutture protette, fermo restando che l’applicazione delle nuove normative non dovrà intaccare i diritti di chi opera nelle strutture, ma contribuire a migliorare gli standard dei servizi offerti”.
Giudizio positivo, ma anche alcune priorità avanzate sulle quali la Cisl punta con forza: dalle risorse alla formazione.
“Quello che chiediamo come Sindacato dei pensionati – precisa Valenta – è che l’assessorato incrementi sia le risorse da destinare all’abbattimento delle rette, sia gli indirizzi necessari ad evitare l’istituzionalizzazione delle persone anziane, potenziando l’abitare possibile e riconoscendo contributi economici a quanti frequentano i centri diurni”.
Priorità che si sposano con quelle segnalate dal segretario della Funzione Pubblica. “Gli argomenti che più ci interessano come categoria – spiega Motta – vanno dalla formazione del personale, che, secondo noi, dovrebbe vedere a regime la figura unica dell’operatore socio-sanitario e la qualità dei minuti di assistenza erogati, con la previsione di una distinzione tra i diversi tipi di anziani ed una maggiore possibilità di assistenza per le patologie più gravi”.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg