CISL FVG: RECUPERARE VISIONE STRATEGICA
Il rischio che la politica si faccia distogliere dai problemi veri anche del Friuli Venezia Giulia, preoccupa – e molto – la Cisl regionale, che annuncia una decisa mobilitazione a tutti i livelli a partire da settembre, con l’obiettivo di spingere l’azione di governo e i partiti verso le vere priorità di crescita e sviluppo. Il timore è emerso con forza stamani a Palmanova nel corso del Consiglio generale allargato, indetto per fare il punto sulla situazione (di crisi) e indicare la lista delle emergenze da affrontare a livello locale. “Non vorremmo – entra subito nel vivo il segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania – che i nostri politici, complici le imminenti elezioni, si lasciassero distrarre dalle cose da fare”. Per il Sindacato, le urgenze sul tappeto sono tante e la posta alta: tornare ad essere competitivi e terra di investimenti, oggi dirottati verso le più “attraenti” Austria e Slovenia. “Per questo – rincara Fania, senza fare troppi sconti – è necessario che la Regione recuperi una visione strategica d’insieme e la capacità di progettare azioni di medio-lungo termine”. Insomma, la Cisl non dà pagelle, ma chiede alla Giunta interventi concreti di rilancio, a fronte della disoccupazione che sale (+7% nel primo trimestre) e di un Pil regionale sempre più magro, praticamente azzerato fino al 2014 anche a causa del “generoso regalo” all’epoca fatto all’ex ministro Tremonti di 370milioni, derivanti dalle compartecipazioni. “Sappiamo – dice Fania ai suoi – che la coperta è corta, ma proprio per questo le misure vanno calibrate all’interno di un piano di sistema, che oggi ancora manca”. Troppe – poi, per la Cisl – le riforme al palo: quella della sanità, necessaria per mettere in sicurezza il comparto (“ma sull’assetto da dare ci si confronti”), la terza corsia, l’elettrodotto ed, in generale, un Piano energetico credibile ed efficace, al di là degli ultimatum della Danieli. Ma nella ricetta del Sindacato ci sono anche altri ingredienti, a torto trascurati, a partire, per esempio, dalla ricerca, punta di eccellenza del Friuli Venezia Giulia, ma cenerentola delle agende politiche, come dimostra lo stato in cui versa l’OGS. Se sulla manovra di assestamento (incentrata sul welfare e il sociale) il disco della Cisl è verde, sul fronte della produttività si può fare, insomma, di più. E anche sulle razionalizzazioni. “Ma, attenzione – ammonisce Fania – la cosiddetta spending review non si traduca in tagli lineari, ma vada a colpire i veri sprechi e costi impropri: livelli istituzionali, multiutilities, cda, tanto per fare qualche esempio”. Un monito – quest’ultimo – che dal Friuli Venezia Giulia, anche attraverso le parole del segretario nazionale della Cisl, Maurizio Petriccioli, punta dritto anche verso Roma. “Distinguiamo bene – esortano in sostanza il segretario regionale e quello nazionale – tra la spesa pubblica produttiva che fa andare avanti lo stato sociale e quella improduttiva che garantisce solo la politica, con i suoi privilegi e sprechi”. Razionalizzazione vera, dunque, ma – per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia – anche idee più chiare sul significato e ruolo della specialità. “Dobbiamo renderci tutti conto – spiega Fania – che oggi sono diverse le ragioni che la mettono in discussione: è per questo che dobbiamo ripensarla e impegnarci in modo bipartisan, caricandola di nuovi e più attuali significati e vocazioni: ad esempio facendola diventare leva a sostegno dei nostri giovani, delle nuove imprese, dei ricercatori e di tutte quelle preziose risorse che vogliono lavorare in questa regione”.
E sulle politiche di crescita si sofferma anche il nazionale Maurizio Petriccioli, che rilancia il tema dello sviluppo (altrimenti sarà inutile la riforma del lavoro) e boccia i tagli lineari previsti dalla spending review. “Nulla di strano – dice – ragionare sui costi e mettere mano ad una riorganizzazione della PA, ma non va affatto bene tagliare in modo indiscriminato, minando le autonomie locali”.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg