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CISL, MANCA UN PROGETTO VERO PER LA SCUOLA

Resta alta la tensione intorno ai temi della scuola, come è emerso stamani dal maxi vertice organizzato a Tricesimo dalla Cisl Scuola (presente anche il segretario generale della Cisl Fvg, Giovanni Fania), anche per aprire la campagna per il rinnovo delle RSU.
Sul tavolo ci sono, infatti, ancora molte partite aperte, anche a livello regionale, dove dal 2009, a seguito degli interventi dell’ex ministro Tremonti, sono stati tagliati ben 840 posti tra il personale Ata e 1.200 tra i docenti. La conta dei danni è drammatica: la scure che si è abbattuta anche sugli istituti del Friuli Venezia Giulia, infatti, ha inciso notevolmente sul funzionamento delle scuole, compromettendone pure la sicurezza.
Quanto, invece, al futuro è il segretario regionale di categoria, Donato Lamorte a chiarire: “Per quanto ci riguarda continueremo ad agire con onestà e concretezza, puntando ai fatti e non alle parole, certamente non organizzando scioperi a raffica fini a se stessi: è così che come Cisl Scuola abbiamo ottenuto diversi risultativi: la ripetizione a Pordenone delle nomine annuali degli assistenti tecnici e sul fronte nazionale, la restituzione del riscatto della laurea ai fini della pensione e della tredicesima mensilità, un piano triennale di assunzioni con un primo blocco di 67mila unità”.
I problemi, tuttavia, non mancano, a partire dal nodo dimensionamento individuato per il Friuli Venezia Giulia. “Si tratta di un piano – riferisce Lamorte – che proprio non ci piace: eravamo partiti bene, ma poi gli enti locali sono andati fuori dalle direttive sia regionali che nazionali, prevedendo istituti comprensivi con 1.500 alunni, fino a 1.800, con la perdita di organico specialmente tra il personale Ata e la scuola primaria”. “Così facendo, ragionando cioè di tutela di cassa anziché di alunni – aggiunge il segretario cislino – si compromette la continuità dell’azione didattica, ma anche la sicurezza della scuola”.
Ultima, ma non ultima, la questione spinosa del precariato. “Occorre dare stabilità anche alla copertura dei posti oggi attivati in organico di fatto (ad esempio, quelli di sostegno) – va in pressing Lamorte – attraverso il loro consolidamento e l’avvio di un organico funzionale, senza ulteriori tagli e ripescando quei 10mila lavoratori che non si sa che fine hanno fatto”.
Se sul fronte regionale, le cose, dunque, non vanno bene, altrettanto può dirsi su quello nazionale. ”Ad oggi – commenta il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima – non registriamo alcun atto del ministro, ma solo continuità con il passato”. Eppure – stando al “nazionale” – di emergenze da affrontare ce ne sono molte: così, il pagamento degli scatti, il consolidamento del personale e il modello di reclutamento che garantisca migliori professionalità.
“Abbiamo – continua Scrima – chiesto l’apertura di un tavolo sul reclutamento, ma ancora tutto tace: occorre cha anche il Governo si renda davvero conto che la competitività di un Paese si misura non solo con la materia prima, ma anche e soprattutto con la materia grigia, che va coltivata attraverso la scuola e l'università.
Resta, infine, il ringraziamento ai 700 candidati, impegnati nel prossimo rinnovo per le RSU.

Mariateresa bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg