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CISL SCUOLA, SITUAZIONE DRAMMATICA

"Ora che si è consumato il lauto pasto da parte del Governo sul personale della scuola, con 2mila posti tagliati in Friuli Venezia Giulia 2000 posti tra docenti e Ata, con dissacrante pressapochismo, incurante della qualità della scuola, della qualità del lavoro, della cultura e dello sviluppo dei nostri giovani, il Ministro Gelmini dichiara che sarà un inizio di anno scolastico regolare. Ma dove vive la Gelmini, nel mondo delle favole?": alla viglia del nuovo anno scolastico il segretario regionale della Cisl Scuola, Dinato Lamorte, non le manda a dire.
"Tutti – spiega – sanno che l'incremento del numero di alunni per classe ha automatizzato la diminuzione delle numero delle stesse classi e questo, sommato alla sforbiciata delle ore di lezione curriculari, complicherà la messa a punto di un piano dell’offerta formativa che rispecchi le peculiarità delle scuole e le richieste che arrivano dal territorio". "Senza contare – aggiunge – che nelle scuole, e in primis la scuola primaria, l'elevata numerosità degli alunni in classe, porterà i docenti ad interventi più di vigilanza che di docenza". Ma i problemi aperti – per la categoria cislina – sono anche altri. Un esempio? L'insegnamento delle lingue straniere, quest'anno affidato nelle primarie anche a docenti di matematica o di italiano, con il dimezzamento dei docenti specialistici. Oppure, la possibile mancata vigilanza ai piani delle scuole per insufficienza di personale collaboratore scolastico, o il fatto che molte scuole, a pochi giorni dall'inizio, non sono ancora a norma sulla sicurezza.
"Il taglio dissennato di quasi il 20% della dotazione organica dei collaboratori scolastici in Friuli Venezia Giulia – incalza Lamorte – è frutto di una irresponsabilità politica, che priverà dell'adeguata copertura in vigilando i ragazzi. E cosa potrà fare il Dirigente di fronte a queste situazioni? Forse al fine della tutela di tutti, segnalare alla Procura della Repubblica"
"Come Cisl Scuola – aggiunge il sindacalista – ribadiamo che la responsabilità di quanto sta succedendo è da addebitarsi a chi attualmente ha la responsabilità politica, e che, sottraendo fondi al bilancio della scuola, la sta destabilizzando. La Regione deve surrogare attrezzandosi per dare supporto e aiuto alle nostre scuole".
"Giù le mani dalla scuola" – conclude il segretario: "Occorre investire nella scuola asse portante per lo sviluppo e rampa di lancio per la ripresa economica". "Ai danni prodotti sulla scuola con questa dissennata politica, abbiamo responsabilmente risposto ottenendo dal Governo l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, ma per rimettere in piedi il Paese chiediamo con forza una nuova politica fiscale che salvaguardi il lavoro, le famiglie e non le rendite, eliminando spese e sprechi dell'inefficienza e gli elevati costi della politica".