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CISL, SUL GOVERNO SI VINCE SOLO CON LA COESIONE SOCIALE

La Cgil sciopera; la Cisl pensa già a domani e soprattutto a continuare a "stare sotto" al Governo perchè la Manovra, alla vigilia del vaglio in Aula, ritrovi la strada dell’equità, poggiando su sei assist chiave: pareggio del bilancio, taglio ai costi della politica, riforma fiscale, liberalizzazioni, revisione dei livelli istituzionali (a partire dalle Province), Mercato del Lavoro.
Incalza da Monfalcone, il segretario nazionale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, ospite dei lavori dell’Esecutivo del Sindacato regionale: "Dobbiamo tenere alte l’attenzione e la pressione sull’azione del Governo, mantenendo la lucidità ed intervenendo per raddrizzare la Manovra con manifestazioni che non danneggino ulteriormente i lavoratori".
Niente scioperi, dunque, "non condivisibili in questa fase difficile per il Paese", ma determinazione e senso di responsabilità. Perchè – per Santini – su un Governo pesantemente incartato e pericoloso si vince solo con la coesione sociale, non, invece, forzando sul sentimento irrazionale della paura-illusione, alimentato ad arte in questi giorni dalla Cgil".
Cgil – riporta il segretario nazionale, ripercorrendo l’iter della Manovra – peraltro al tavolo, assieme ad altre 17 parti sociali, non più di qualche settimana fa e firmataria di un documento/appello unitario e dai contenuti forti sottoposto al Governo.
"Il nostro auspicio – prosegue Santini – non può che essere quello che da domani si possa riprendere un cammino basato sulla coesione, unica leva per ottenere dei risultati, a differenza dello scontro a testa bassa".
Ed anche sull’articolo 8, al centro dell’azione rivendicativa della Cgil, Santini non le manda a dire: "Non intacca l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, riguardando la possibilità di dare più potere ai contratti aziendali e territoriali. Peccato poi che qualcuno dimentichi di riferire che l’articolo 8 deriva da una precisa richiesta della Bce, che – grazie all’indispnesabile (per noi!) acquisto di titoli – ha di fatto commissariato dietro le quinte l’Italia.
Quanto alle ricette da attuare, le idee della Cisl sono chiare: ripartire dai redditi più alti ed attuare i sei punti- assist, senza toccare nè le pensioni (che hanno già raggiunto l’equilibrio), nè l’Iva, che "non può essere usata come cassa, ma eventualmente servire ad innalzare i consumi e ridurre le aliquote sui redditi più bassi". Via libera, poi, al taglio dei costi della politica, al contrasto d’interessi, alla tracciabilità, ma anche per esempio al taglio dei cda (se si intervenisse solo sulle società in house verrebbero meno ben 52mila posti nei consigli di amministrazione!).
Ed anche sul fronte regionale, la Cisl (che proseguirà per i prossimi giorni con i presidi nelle principali piazze) marcia compatta con il segretario generale Giovanni Fania che rilancia sul tema della responsabilità e della proposta. "Oggi – commenta – la Cgil dà una spallata verso il defoult, così come accaduto in Grecia". E sul fronte delle proposte rilancia: "Anche in Friuli Venezia Giulia continueremo a spingere perchè si taglino i costi della politica e vengano revisionati gli enti intermedi come le società multiutility con le loro eccessive proliferazioni". "La nostra – aggiunge – è un’idea di razionalizzazione profonda, che coinvolge non solo i livelli istituzionali espliciti, ma anche quell’insieme di funzioni e organismi sottesi che di fatto producono lungaggini e sprechi, mettendo a repentaglio l’efficienza della macchina pubblica".