CNEL E ISTAT INSIEME PER MISURARE IL BENESSERE DELLA SOCIETÀ ITALIANA: INDIVIDUATE LE 12 DIMENSIONI DEL BENESSERE
da Gianluca Brogi – segretario Fir Cisl Fvg
Il presidente del Cnel, Antonio Marzano, e il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, presentano le 12 dimensioni del benessere scaturite dai lavori del Comitato di indirizzo incaricato di sviluppare una definizione condivisa del progresso e del benessere della società italiana.
L’obiettivo del Comitato, composto da rappresentati delle parti sociali e della società civile, è stato quello di sviluppare un approccio multidimensionale del “benessere equo e sostenibile” (Bes), che integri l’indicatore dell’attività economica, il Pil, con altri indicatori, ivi compresi quelli relativi alle diseguaglianze (non solo di reddito) e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.
L’iniziativa Cnel-Istat pone l’Italia nel gruppo dei paesi (Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Irlanda, Messico, Svizzera, Olanda) che hanno recentemente deciso di misurare il benessere e la qualità della vita della società. In tale contesto, l’Italia si dimostra all’avanguardia dato che alla selezione degli indicatori hanno partecipato direttamente rappresentanti delle parti sociali e della società civile. Tale approccio, suggerito dall’Ocse e dalla “Commissione Stiglitz” costituita dal Presidente Francese Nicholas Sarkozy, fornirà al paese un insieme di elementi per valutare in modo più completo l’evoluzione dei principali fenomeni economici, sociali ed ambientali.
Il Comitato di indirizzo ha dunque definito i 12 ambiti (domini) di maggior rilievo:
1. Ambiente
2. Salute
3. Benesse Economico
4. Istruzione e formazione
5. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita
6. Relazioni sociali
7. Sicurezza
8. Benessere soggettivo
9. Paesaggio e patromonio culturale
10. Ricerca e innovazione
11. Qualità dei servizi
12. Politica e istituzioni
La consultazione pubblica: un sito dedicato e numerosi incontri sul territorio
Su queste 12 dimensioni, i cosiddetti “domini” si apre oggi una fase di consultazione pubblica aperta agli esperti, alla società civile e ai singoli cittadini. L’obiettivo è di raccogliere contributi sulla natura e sull’importanza delle dimensioni del benessere rilevanti per la società italiana.
A tal fine è on line il sito , attraverso cui è possibile fornire le proprie opinioni sull’utilità di misurare il benessere e sulla scelta delle dimensioni che lo determinano.
www.misuredelbenessere.it
Così come già realizzato in altri paesi, il sito offre la possibilità di rispondere a un questionario e di collaborare a un blog. In particolare:
il questionario on line consente di esprimere la propria opinione in merito alle 12 dimensioni del benessere proposte; le domande riguardano una valutazione sull’importanza della misurazione del benessere e dell’affiancamento al PIL di indicatori non monetari, sui domini finora individuati dal comitato CNEL-Istat, sull’importanza di garantire pari livelli di benessere alle future generazioni (sostenibilità);
il blog offre la possibilità di condividere commenti e, soprattutto, di intervenire attraverso la proposta di post e approfondimenti sull’intera problematica delle misure del benessere.
I risultati di questa consultazione verranno utilizzati per operare la scelta definitiva dei domini del “benessere equo e sostenibile”, per ognuno dei quali verranno selezionati gli indicatori statistici più significativi nella realtà italiana.
Nell’ambito dell’accordo Cnel/Istat è stata costituita anche una Commissione scientifica con il compito di definire gli indicatori statistici più appropriati per misurare il progresso della società, anche alla luce delle raccomandazioni internazionali. In coerenza con l’iniziativa, nella prima metà del 2011, l’Istat ha inserito nella propria indagine multiscopo alcuni quesiti sull’importanza che i cittadini attribuiscono alle singole dimensioni del benessere. I risultati di tale consultazione pubblica, realizzata su un campione di 45 mila persone, vengono presentati oggi.
Il percorso individuato dal Cnel e dall’Istat proseguirà tra febbraio e maggio 2012 attraverso diversi incontri sul territorio. Potrà così essere redatta una versione definitiva del documento contenente le 12 dimensioni e le loro definizioni, aggiornando e migliorando sia i domini, sia gli indicatori sulla base delle indicazioni ricevute. Infine, a metà del 2012 si procederà alla predisposizione di un Rapporto Cnel-Istat sulla misura del benessere equo e sostenibile della società italiana.
Perché è importante misurare il benessere di una società
Negli ultimi anni il grado di complessità raggiunto dalla società, la distanza tra l’andamento delle variabili macroeconomiche e la percezione che i cittadini hanno del benessere, hanno alimentato un crescente dibattito sulla capacità del prodotto interno lordo (Pil) di fornire un’immagine esaustiva della realtà: misura quantitativa dell’attività macroeconomica, esso ha assunto nel tempo il ruolo di indicatore dell’intero sviluppo economico-sociale e del progresso in generale. Tuttavia, data la sua natura di misura della produzione realizzata dal sistema economico, il Pil non offre una visione complessiva del progresso di una società. Per fare questo deve essere integrato con altri indicatori dei fenomeni che influenzano la condizione dei cittadini, quali l’inclusione sociale, la disuguaglianza, lo stato dell’ambiente, ecc.
A partire dal 2004, grazie all’impulso di E. Giovannini (all’epoca Chief Statistician dell’Ocse), con il primo Forum Mondiale su “Statistica, Conoscenza e Politica”, si è alimentato un dibattito globale su come andare “oltre il Pil”. In particolare, con la “Dichiarazione di Istanbul” del 2007 e con il lancio del “Progetto Globale sulla misura del progresso delle società dell’Ocse, sempre più paesi hanno cominciato a guardare a questo tema con l’attenzione necessaria, avviando iniziative di carattere metodologico e politico.
La conferenza “Beyond Gdp” organizzata nel 2007 dalla Commissione Europea (assieme a Parlamento Europeo, Club di Roma, WWF e Ocse) ha posto il tema all’attenzione dei leader politici europei. Nel gennaio del 2008 il Presidente francese Nicholas Sarkozy ha istituito la Commissione sulla misura della performance economica e del progresso sociale. Diretta dai premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen e da Jean-Paul Fitoussi, la Commissione ha concluso i suoi lavori nel settembre 2009, subito dopo la pubblicazione da parte della Commissione Europea della raccomandazione “Pil e oltre: misurare il progresso in un mondo in evoluzione”.