Comparto unico, la Cisl si “dissociaâ€
Motta: «La Regione si sbrighi. Ma gli altri sindacati non illudano i dipendenti»
TRIESTE Un invito deciso alla Regione: «Costituisca immediatamente la delegazione di parte pubblica e riavvii la contrattazione sul comparto unico». E una stoccata agli altri sindacati: «Le richieste iniziali, superiori all’aumento in busta paga del 3,2%, non ci appartengono. Giocare con le aspettative dei lavoratori serve solo a illudere qualche credulone e a far perdere tempo prezioso: non fa parte della nostra cultura sindacale prendere in giro la gente». Pierangelo Motta, segretario regionale della Cisl-Fps, interviene in tema di rinnovo del biennio economico 2008-09, atteso da quasi 16mila dipendenti pubblici in Friuli Venezia Giulia. «La nostra posizione – spiega – sarà coerente con le impostazioni che abbiamo più volte trasmesso alla controparte e alle altre organizzazioni sindacali. Siamo convinti che la serietà delle richieste sia la strada migliore per giungere alla chiusura di un percorso lungo e tortuoso. Il biennio economico è scaduto da oltre 28 mesi e i lavoratori del comparto interessati attendono, da troppo tempo, una risposta». Basterà dunque il 3,2% «a salvaguardare il potere d’acquisto delle buste paga» e un’ulteriore quota «da destinare alla contrattazione di secondo livello che serve a premiare il raggiungimento degli obiettivi in termini di qualità e quantità». Come far bastare i 27 milioni messi a disposizione dalla Regione? «Contrattando le modalità di erogazione», spiega ancora Motta. Il segretario della Cisl è convinto che il fronte sindacale possa agire compatto: «Non prendiamo in considerazione l’ipotesi di andare avanti da soli. Al tavolo di contrattazione emergerà da parte di tutti l’interesse complessivo della categoria. Come Cisl non ci faremo comunque trascinare in strade senza uscita».