Comparto unico, l’obiettivo deve restare il contratto
All’indomani del rinvio delle elezioni Rsu
Motta: "Dopo 37 mesi ancora tutto fermo. Ora ci vuole concretezza"
Non spostare l’attenzione dall’obiettivo primario, ovvero arrivare con urgenza alla firma del contratto per il Comparto Unico: è quanto chiede la Fps Cisl regionale all’indomani del confronto con la delegazione datoriale che ha fatto slittare da marzo a maggio l’elezione delle nuove Rsu. "Con la proroga – commenta il segretario generale della Fps Cisl, Pierangelo Motta – riteniamo utile allineare il Friuli Venezia Giulia alle date del pubblico impiego nazionale, visto che nel frattempo si stanno rivedendo alcune regole alle quali, stando alla normativa vigente, dovremo adattarci". Continuando a riconoscere l’importanza della presenza ai tavoli dei vari enti delle componenti Rsu, è emersa dunque i giorni scorsi la necessità di prorogare con legge regionale, le attuali rappresentanze sindacali unitarie. Il confronto su questo tema, tuttavia, non deve – per la Fps Cisl – distogliere dalla questione vera che attiene il Comparto Unico. "Dopo ben 37 mesi dalla sua scadenza – spiega Motta – il contratto è nel totale immobilismo, a causa dello stato di agitazione proclamato da alcune organizzazioni sindacali, che ancora oggi continuano a ribadire un montesalari diverso, senza però la capacità di dimostrarne un altro, e a perseguire nella politica delle vie giudiziarie". "Al di là dei nostri dubbi sulla competenza dei giudici a costruire le masse salariali per i contratti – aggiunge il segretario cislino – questo atteggiamento sta provocando un’ulteriore deroga alla contrattazione, che rimane il nostro primo obiettivo". La Fps Cisl resta preoccupata: "Non vorremmo che ora, con il contratto fermo, l’interesse venisse spostato sull’elezione delle Rsu". La Cisl continua, infatti, a credere nel contratto e a perseguire la via della concretezza, come dimostrato con la firma a novembre scorso degli aumenti e degli arretrati, ora non esigibili per colpa della mancata firma degli altri. Altri che – stando alle parole di Motta – perseverano con parole, giudici, ingiurie, diffamazione, bugie, comunicati stampa, scioperi, che a nulla portano e tutto per avere, forse, 12 centesimi in più al giono, dopo oltre 3 anni di non contratto.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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