CONGRESSO DELLA CISL FVG: APPELLO PER IL LAVORO
Sono partiti stamani alla Fiera di Udine i lavori dell’XI congresso della Cisl del Friuli Venezia Giulia. L’appello del segretario uscente Giovanni Fania, in corsa per un nuovo mandato, è subito per il lavoro, che anche in regione ha assunto i tratti dell’emergenza. Sono, infatti, quasi 70mila i lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali, di cui 20mila già in mobilità. "Di fronte ad una situazione del genere – incalza Fania – ci aspettiamo che la nuova Giunta non perda tempo nel convocare i tavoli, sollecitati dalla Cisl, e che l’ex presidente non ha mai voluto riunire". Tavoli su cui discutere non solo di come uscire dalla crisi, ma soprattutto di come far crescere la nostra regione, riavviando la produzione e i consumi. "Bisogna – orienta ancora Fania – ripensare gli strumenti (così ad esempio la legge 18 del 2006), rivedere le azioni, tenendo ben saldo il faro della coesione, della concertazione e del lavoro". Avendo a mente questi obiettivi, per la Cisl Fvg, che oggi ha riunito oltre 150 delegati, occorre spingere l’acceleratore su alcuni assets fondamentali, a partire dalla contrattazione di II livello, ovvero della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa. Oltre a dover reperire le risorse per la copertura degli ammortizzatori sociali servono le riforme, quelle vere e strutturali, discusse con le parti sociali. Così – prima fra tutte, per la Cisl – quella del fisco, richiamata anche dall’attesissimo intervento del segretario generale, Raffaele Bonanni. Occorre – è stato detto – una riforma complesiva, che riduca le aliquote Irpef e aumenti le detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati, renda perseguibile penalmente l’evasione e allevi il peso del fisco sulle imprese che investono e salvaguardano la base occupazionale. Via libera anche alla riforma istituzionale con l’alleggerimento dei livelli amministrativi, che vede sulla stessa linea anche la neo governatrice Debora Serracchiani, presente ai lavori, e che si è detta d’accordo ad abrogare le Province. Terzo punto chiave, i fattori di sviluppo, come energia e infrastrutture, ma anche come più efficace marketing territoriale, per tenere ancorate le aziende in regione, attrarne di nuove, incentivarle ad investire ed evitare, così, fenomeni migratori in Slovenia ed Austria. "Crediamo – incalza Fania – che non sia più rinviabile l’istituzione di un assessorato regionale dedicato in via esclusiva all’Industria". La questione industriale, infatti, deve tornare centrale nell’azione di una politica che per troppo tempo ha disertato il suo ruolo. "Vogliamo – chiede il segretario uscente – politiche industriali chiare, dai tempi certi, come la capacità, ad esempio, di sfruttare meglio i programmi europei e i punti di forza della regione (così la ricerca) e le nuove opportunità occupazionali, partendo dalla green economy e dai servizi alla persona". Insomma, per la Cisl, basta con i silenzi della politica, che deve tornare ad essere responsabile, e basta ai "non si può" che hanno accompagnato questa regione per molti anni, bloccando investimenti e grande opere, come, ad esempio, il Superporto. E poi, gli interventi sui giovani, tra le priorità della Cisl. "Siamo molto preoccupati su questo fronte" – spiega Fania, sollecitando la stabilizzazione dei precari che lavorano nella Pa, la deincentivazione della flessibilità che si traduce in precarietà, ma anche un matching migliore tra domanda ed offerta di lavoro, oltre ad aiuti finanziari a fondo perso per i giovani che intraprendono un’attività imprenditoriale.
Per realizzare tutto questo, il Friuli Venezia Giulia ha anche un’"arma" in più: una specialità che va ripensata e che costituisce un’ottima leva per orientare la spesa e funzionalizzare le competenze. Una specialità, che vede il Friuli Venezia Giulia – a detta di Bonanni – un esempio fulgido nella gestione dell’autonomia, a differenza di quello che accade in altre regioni. Dal leader nazionale arriva anche l’appello a non aver paura dei cambiamenti, di modificare gli strumenti per cogliere le opportunità di progresso, come quelle offerte anche dalla globalizzazione. "Tuttavia – esorta – gli europei devono affrontare un nodo indifferibile: arrivare alla costituzione degli Stati Uniti d’Europa, con un governo politico. Chi lavora contro questo progetto è uno scellerato che guarda al passato". Nelle parole di Bonanni c’è molto futuro, sia rispetto ai rapporti con le altre organizzazioni (fiducia quindi nella riunione unitaria degli esecutivi, in programma per il prossimo 30 aprile), sia rispetto alle cose da fare (rifinanziare gli ammortizzatori sociali e fare buona economia), sia sugli assetti interni, con la riorganizzazione in atto che porterà, una volta completata, ad evere meno dirigenti e più delegati sul campo. Stop, invece, da Bonanni a nuove elezioni se Letta non dovesse farcela ("Rabbrividisco al pensiero di tornare al voto con il porcellum") e al salario minimo garantito in alternativa agli ammortizzatori sociali. Piena disponibilità, dal segretario cislino, a Debora Serracchiani, che dal palco della Cisl "ricambia" promettendo di continuare "sulla strada dell’ascolto dei sindacati come abbiamo fatto nel corso della campagna elettorale. Perchè se in questa Regione vogliamo essere un modello, lo dobbiamo essere anche rispetto allo sforzo collettivo per uscire dalla crisi". Stessa apertura anche dal sindaco Furio Honsel.
Ufficio stampa Cisl Fvg