COSTRUZIONI, I SINDACATI SI MOBILITANO ANCHE IN FRIULI VENEZIA GIULIA
31 Maggio 2013
Presidio unitario davanti alla Prefettura di Udine per il comparto delle costruzioni, che anche in regione continua a pagare altissimo il conto della crisi. Stamani Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si sono mobilitate, in contemporanea con tutte le principali piazze italiane, per tenere alta l’attenzione sul settore. “Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo alle costruzioni” – spiegano per le tre sigle William Pezzetta, Viviano Cosolo e Mauro Franzolini, chiedendo al governo interventi concreti ed immediati. Solo in Friuli venezia Giulia, infatti, si sono persi 5mila posti di lavoro ed oltre un migliaio di aziende (senza contare l’indotto), e il trend dei primi mesi di quest’anno non sembra cambiare segno.
L’assenza di provvedimenti adeguati – si legge nel volantino distribuito oggi – ha prodotto non solo la perdita di posti di lavoro, ma anche l’aumento dell’illegalità e delle irregolarità, oltre ad un indebolimento complessivo di un sistema di imprese già fortemente destrutturato. Ecco, dunque, che proprio stamani Fillea, Filca e Feneal hanno consegnato al Prefetto di Udine una apposita piattaforma per il rilancio del comparto, contenente un preciso pacchetto di richieste, e incassanto l’impegno del rappresentante del governo su due fronti: lo sblocco del patto di stabilità, almeno per la realizzazione delle piccole opere su scuole ed edifici, e il pagamento dei crediti alle imprese. Per i Sindacati di categoria, in particolare, occorre non solo agire su pensioni e ammortizzatori sociali, ma anche in direzione della regolarità, della legalità e della creazione di nuovi posti di lavoro. In questo senso vanno, ad esempio, l’immediata disponibilità dei fondi per l’apertura dei cantieri, un piano straordinario per il Mezzogiorno, lo sblocco selettivo del patto di stabilità, il rafforzamento degli incentivi destinati alla riqualificazione del patimonio abitativo e politiche idonee a supportare l’intera filiera delle costruzioni (edilizia, legno, laterizi, cemento e lapidei), anche attraverso la green economy.
Ufficio stampa Cisl Fvg