Crisi, Cisl: nell’area di Udine e Bassa friulana colpiti 9.800 lavoratori
Sono oltre 9.800 i lavoratori colpiti dalla crisi nell’area dell’Udinese e della Bassa friulana: lo riferisce la Cisl alla vigilia del suo Consiglio generale, in programma domani.
La crisi – rende noto la Cisl dell’Udinese e Bassa friulana – ha investito 343 aziende (su 350 monitorate) e indotto 179 ditte artigiane a sospendere 1.004 lavoratori (su 1.171). A soffrire di più – stando ai dati raccolti al 30 marzo e provenienti direttamente dalle Federazioni di categoria – rimangono i comparti della metalmeccanica con 4.854 lavoratori in difficoltà e 109 aziende, seguiti dal legno con 1.999 addetti del legno (114 imprese) e dai quasi 700 impiegati nel commercio (su 63 realtà produttive).
"Si tratta – commenta il segretario Paolo Mason – di numeri reali e davvero significativi, benchè in difetto, dal momento che la Cisl è presente in quasi tutte le aziende del territorio. Purtroppo – aggiunge – c’è anche da sottolineare come siano sempre più numerose le imprese colpite dalla crisi e come cresca drammaticamente, senza soluzione di continuità, il numero di lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria o mobilità, e questo in tutti i settori produttivi del manifatturiero, ma anche del terziario. Il timore – conclude Mason – è che la comunità friulana subisca i devastanti effetti della crisi non solo nel 2010, ma anche nel 2011 e oltre, fermo restando che la continua emorragia di posti di lavoro non è per niente compensata da nuove opportunità di impiego poichè non stanno nascendo nuove imprese".