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CRISI, TIMIDA RIPRESA, MA IL LAVORO NON C’E’

I numeri sono di quelli che lasciano ben pochi dubbi: a livello regionale – ma le cose vanno ancor peggio in provincia di Udine – i disoccupati nel primo trimestre 2014 registrano un’ulteriore impennata, superando complessivamente quota 47mila, vale a dire + 36,2% sul 2010. Se il trend della crisi dovesse continuare a questo ritmo, solo sul territorio udinese le ore di cassa integrazione ammonterebbero a fine anno ad oltre 15 milioni, pari a 9mila 200 lavoratori sospesi dal mercato del lavoro. Poco consola poi la ripresa dell’export (+9,7% sempre sul territorio), se si pensa che c’è ancora moltissimo da recuperare in regione, ovvero 1,8 milioni di esportazioni perdute tra il 2007 e il 2013. Partendo da questi dati allarmanti, la Cisl dell’Udinese e Bassa friulana, che oggi ha riunito il suo consiglio generale, non solo lancia l’allarme ("Siamo di fronte ad una ripresa minima che però non porta lavoro"), ma si rivolge direttamente alla Regione chiedendo fatti concreti. "Bene, in questo senso – commenta il segretario generale dell’Unione, Roberto Muradore – il piano Rilancimpresa, che finalmente riconosce come prioritario il manifatturiero, prevedendo azioni ed un approccio di sistema, ma le riforme dovranno essere radicali e di prospettiva, altrimenti la disoccupazione sarà destinata ad aumentare in modo inesorabile". Mentre sul territorio cresce in modo verticale il numero delle famiglie addirittura in stato di deprivazione (impossibilitate, cioè, ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro) – tanto che la Cisl friulana, con Caritas e Acli, ha avviato una rete di primo sostegno contro le nuove povertà – Muradore lancia il suo messaggio alla politica: "Da troppi anni siamo abituati a sentire annunci. Ora urgono i fatti: a partire dalle politiche attive del lavoro, dalla formazione seria ed obbligatoria per chi esce dal mercato, dal rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, dalla governance delle partecipate come Friulia, Mediocredito e Finest, passando per il Comparto Unico ed il pubblico impiego".

Ufficio stampa Cisl FVG