Top
 

Comunicati

Cisl FVG > Archivio informativo  > Comunicati  > DA CONFINDUSTRIA FVG CRITICHE INGIUSTE AL SINDACATO

DA CONFINDUSTRIA FVG CRITICHE INGIUSTE AL SINDACATO

Intervento del Segretario Generale Giovanni Fania, pubblicato su Il Messaggero Veneto
Spiace davvero che il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Alessandro Calligaris, nel suo intervento dei giorni scorsi sul Messaggero Veneto, attacchi le parti sociali, accusandole di favorire l’immobilismo a danno del lavoro e della ripresa economica. Spiace perché si tratta di critiche ingiuste e ingiustamente indifferenziate, ma soprattutto perché nel suo ragionamento, forse dettato da esigenze mediatiche, spesso confonde i livelli nazionali e regionali, dimenticando una serie di passaggi di non poco conto. Così, ad esempio, il non irrilevante accordo sulla produttività, siglato proprio dalla Cisl e da Confindustria, che ha portato alla distribuzione di 1,6 miliardi sulla detassazione e sui premi di produttività. Mi sembra che questo, assieme alla forte spinta e promozione della contrattazione di II livello, sia un impegno più che concreto a sostegno della crescita e dello sviluppo. Le cause della mancata ripresa andrebbero dunque rintracciate altrove. Rimanendo in casa nostra, ovvero all’ambito regionale, uno dei deficit che sicuramente ha penalizzato le relazioni e ostacolato la realizzazione di efficaci politiche attive di crescita, peraltro ampiamente richieste dalle parti sociali anche in un apposito documento, è stata l’assenza di un’autentica concertazione, spesso e volentieri negata dal Presidente della Giunta o concessa a piccole dosi. Di fronte a tale atteggiamento discutibile, sarebbe servita maggiore determinazione e unità delle controparti, imprenditori compresi. E se è vero anche che è pure accaduto che come sindacati non siamo sempre riusciti a fare sintesi tra le nostre posizioni, è altrettanto vero che definire le parti sociali “forze politiche” antagoniste è almeno ingeneroso. Se poi il metro per giudicare il nostro operato è l’apertura alla flessibilità del lavoro, sarà meglio sgombrare quello che forse è un equivoco: nessun sindacato, tantomeno la Cisl, si oppone alla flessibilità, purché per flessibilità non si intenda precarietà. E questo, naturalmente, non può che essere un punto fermo. Quanto alla situazione di stasi riferita da Calligaris, come Cisl siamo molto preoccupati. E’ inutile negare che la ripresa è ancora lontana, ma non dimentichiamoci che gli strumenti per uscire dal tunnel della crisi ci sono – a partire proprio da quel patto sulla produttività siglato a fine anno, ma anche dai diversi accordi sottoscritti in alcuni territorio della nostra regione tra le parti sociali e le Confindustrie locali e da relazioni sindacali virtuose (che esistono anche in Friuli Venezia Giulia!) – purché tutti cominciamo a remare nella stessa direzione. Già saremo costretti a quattro mesi di campagna elettorale, con tutto ciò che questo comporta in termini di paralisi d’azione: che almeno le forze del lavoro, sindacati ed imprenditori, mantengano il senso della concretezza, lasciando da parte il bisogno non necessario di apparire per apparire. Oggi, più che mai, occorre invece, agire con responsabilità, dimenticando i personalismi e guardando nella stessa direzione. Occorre dismettere i panni degli opinionisti e dedicarsi davvero – tutti – alle vere emergenze economiche e sociali del Paese e della regione, partendo dalla disoccupazione, che continua a toccare livelli drammatici e da quelle riforme che ancora sono ferme al palo, come la riforma del fisco.