Direttivo regionale Fisascat sulla situazione di crisi che investe il settore del commercio e terziario
Il giorno 6 maggio 2010 presso il Palace Hotel di Monfalcone si è riunito i Direttivo Regionale della Fisascat Cisl, per analizzare la situazione di crisi che investe il settore del commercio e terziario e per discutere le modifiche alla legge regionale del commercio.
Nell’intervento introduttivo, il segretario regionale Duriavig Paolo, ha evidenziato che nel corso dei primi quattro mesi del 2010 il ricorso alla cassa integrazione in deroga nei nostri settori è in aumento rispetto all’analogo periodo del 2009.
Infatti, oltre 100 aziende hanno fatto ricorso a questo ammortizzatore, coinvolgendo circa 500 lavoratori, e visto e considerato che l’attuale monte ore previsto dall’accordo regionale è di 1038 annue, si corre il rischio che alla scadenza (luglio/agosto) questi lavoratori resteranno senza lavoro e senza reddito minimo.
Si rende indispensabile pertanto rivedere, aumentando il monte ore di cassa integrazione in deroga per l’anno 2010, oltre che prevedere una rivisitazione del sistema di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori che operano in settori ed aziende in crisi.
Rispetto alla legge regionale sul commercio, Duriavig ha ribadito che l’attuale norma va difesa dagli attacchi di chi vuole tornare alla liberalizzazione selvaggia del passato, quando era consentito sostanzialmente l’apertura per tutte le domeniche dell’anno.
Attualmente le regole prevedono una apertura per massimo 29 domeniche su tutto il territorio regionale ad esclusione delle località turistiche di Lignano e Grado, dei centri storici delle città e dei negozi inferiori ai 400 metri quadri di superficie.
Dopo un periodo di sperimentazione, è proprio su queste ultime deroghe che la Fisascat FVG chiede di intervenire per via legislativa per correggere alcune anomalie che si sono evidenziate negli ultimi tempi.
La norma prevista per le aperture dei negozi sotto i 400 metri è stata introdotta per garantire un servizio ai territori disagiati di montagna e di periferia, purtroppo è stata utilizzata da qualche “furbetto” vedi Outlet di Aiello, creando di fatto una concorrenza sleale nel settore.
Infine la norma che consente ai negozi dei centri storici di aprire senza nessuna deroga, tutte le domeniche e le festività classiche compreso il 25 aprile e il 1 maggio, feste sacre per il sindacato, oltre alla feste religiose come la Pasqua ed il Natale, sono per la Fisascat una provocazione, che non tiene conto dei valori e dell’importanza che rivestono queste giornate per tutti i lavoratori e i cittadini.
Chiediamo pertanto che la legge venga rivista modificando la norma dei 400 metri e contemporaneamente venga garantita la chiusura di tutte le attività commerciali per il 1 gennaio, 25 aprile, la Pasqua, 1 maggio e Natale per consentire anche ai lavoratori del commercio di festeggiare in famiglia le festività civili e religiose.
In definitiva, la Fisascat crede che sia possibile lavorare per un commercio che faccia convivere servizi, sviluppo e crescita in una dimensione meno frenetica, più umana, più rispettosa delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.