Dopo lo stop al rinnovo del contratto scatta lo stato di agitazione in Equitalia
Riscossioni bloccate lunedì prossimo, 21 marzo, per uno sciopero nazionale dei dipendenti indetto da Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Snalec Sinfub, Ugl credito e Uilca. La protesta interesserà sia il gruppo Equitalia, che Riscossione Sicilia, che – quindi – resteranno chiuse.
L’astensione dal lavoro è stata decisa dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali nel corso di un attivo unitario molto partecipato e la scelta dell’avvio della mobilitazione è dovuta «alla decisione del Governo di assoggettare la categoria alle restrizioni di carattere economico, e non, che determinano un blocco pesante sia sul piano delle assunzioni che della contrattazione e della dinamica retributiva per il triennio 2011 / 2013», dichiarano i sindacati.
«Dall’avvio della riforma realizzata quasi cinque anni orsono – spiega il segretario regionale della Fiba Cisl, Pierangelo Mazzarella -, il settore ha più che raddoppiato i volumi di riscossione, passando dagli iniziali 3,56 miliardi di euro del 2006 agli 8,9 miliardi dello scorso anno con la previsione di raggiungere i 12 miliardi nel corso del 2011. Le conseguenze della, secondo noi, grave, ingiusta e miope decisione di fare pagare ai lavoratori i limiti dell’azione del Governo, si ripercuoteranno in modo tangibile sui risultati dell’attività dei prossimi mesi oltre che sul processo recentemente avviato di efficientamento del servizio nei confronti dei cittadini».
Da qui dunque la prima giornata di protesta, che si concretizza con lo sciopero nazionale per l’intera giornata di lunedì, che potrebbe preludere ad altre iniziative se non dovessero intervenire mutamenti sostanziali alle decisioni assunte, riaprendo di fatto il confronto su scelte che – oggi – penalizzano gravemente tutti gli addetti del settore.