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EFFETTO CRISI, L’ALLARME DELLA CISL

da Il Messaggero Veneto di Gorizia
È un futuro a tinte fosche per l’economia isontina quello che dipinge il segretario provinciale della Cisl Umberto Brusciano, che tira le somme di un annus horribilis per il tessuto industriale e artigianale della provincia di Gorizia. «È un bilancio di fine anno davvero duro – allarga le braccia Brusciano –, segnato ora dal calo delle esportazioni e dalla crisi di liquidità anche in aziende floride dal punto di vista di ordini e commesse». Le previsioni per il 2013, però, sono ancora più buie. Anche se incerte. Si oscilla fra chi avanza un cauto ottimismo, prefigurando una timida ripresa e il partito, più numeroso, di chi profetizza un altro anno di recessione. «Sono a rischio complessivamente – il segretario della Cisl conferma la preoccupazione – un migliaio di posti di lavoro in provincia di Gorizia. Circa 700 sono in bilico nell’industria, altri 300 impieghi vacillano nella galassia delle imprese artigiane». L’inquietudine cresce perché la crisi non ha colpito soltanto le aziende che hanno visto calare gli ordini, ma anche le imprese che, invece, sul mercato riuscivano a reggere l’urto della sfavorevole contingenza economica. Secondo Brusciano questo sta accadendo per due ragioni: da un lato il calo dell’export, dall’altro la stretta del credito sulle aziende. «Ai casi di aziende in crisi per tagli alla produzione, si aggiungono le situazioni preoccupanti – osserva il segretario della Cisl – di aziende che pur avendo un mercato e una clientela consolidata si ritrovano in carenza di liquidità. È il caso della Mangiarotti, che ha appena insediato uno stabilimento a Monfalcone, attorno al quale gravitano circa 300 dipendenti, che non riesce a far fronte a un problema di liquidità, pur avendo appalti e forniture fino al 2017. Ci sono poi casi di aziende di ridotte dimensioni che hanno difficoltà a reperire finanziamenti: piccole e medie imprese, la cui sommatoria di addetti, però produce alla fine centinaia di posti di lavoro. Non possiamo aggiungere ai problemi causati dalla crisi globale anche la crisi finanziaria. Abbiamo pertanto chiesto un forte intervento alla Camera di commercio e ai Confidi per creare un fondo speciale di garanzia». Gli ultimi dati sull’export della provincia di Gorizia registrano una flessione consistente: l’ennesima batosta per l’economia isontina. «Molte aziende – aggiunge il segretario della Cisl – si sono salvate durante la crisi proprio perché hanno compensato la contrazione della domanda interna con gli sbocchi sui mercati internazionali. Ora anche da questi mercati riceviamo segnali negativi: confidiamo che si tratti di un fenomeno temporaneo e vi sia un’inversione di tendenza nei prossimi mesi». Tra le problematiche evidenziate da Brusciano, anche i pagamenti arretrati non corrisposti dalle pubbliche amministrazioni. «Parliamo sia di opere pubbliche che di semplici forniture – puntualizza il sindacalista – almeno una decina di aziende sta soffrendo perché non ha ancora incassato i pagamenti dei servizi già effettuati per gli enti pubblici. Se andiamo poi a guardare i numeri della cassa edile, il comparto delle costruzioni versa in una situazione davvero pesante. Quasi quotidianamente, poi, riceviamo nuove richieste di cassa integrazione, mentre lo spettro della mobilità grava sui settori del commercio, servizi e alcuni settori artigiani. La gravità della crisi si sta intensificando. Auspichiamo che nel 2013 ci possa essere almeno una piccola ripresa».