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Fania difende l’accordo sul Comparto Unico

«Per 12 centesimi al giorno non vale la pena fare brutta figura davanti ai lavoratori». Giovanni Fania, segretario regionale della Cisl, passa al contrattacco nei confronti dei sindacati che non hanno firmato il rinnovo del contratto per il comparto unico. Fania parla di un «ottimo risultato» raggiunto con l’aumento del 3,2% (55-75 euro) con una dotazione finanziaria di 19 milioni in più per un monte stipendi pari a 602 milioni. «La trattativa è stata difficile – afferma Fania – noi e la Csa abbiamo preso l’iniziativa di firmare per non assumerci la responsabilità di far saltare il contratto». Alla Cgil, e in particolare al segretario Franco Belci, Fania imputa di «volere un riconoscimento politico, ruolo che non spetta al sindacato» e sulla spaccatura della rappresentanza dei lavoratori assicura che «non è la politica che può spaccare il sindacato ma le diverse visioni dei dirigenti». I non firmatari, accusati di appiattirsi sulle posizioni della Cgil, lamentano l’azione legislativa del Consiglio regionale che scavalca la trattativa sindacale? «E’ stato applicato un decreto governativo, altrimenti si rischiava che i lavoratori finissero senza un centesimo in tasca». Sul probabile ricorso in tribunale, il segretario della Cisl parla di «danno peggiore che dovrà essere spiegato ai lavoratori». Sergio Zucca, segretario della Csa, assicura che «abbiamo fatto il nostro mestiere garantendo risorse che andranno a finire nei portafogli dei lavoratori. Il ricorso rischia di far perdere questi soldi ma non sarà nostra responsabilità». Pierangelo Motta (Cisl Fp) afferma di «fare fatica a capire perché portare allo sciopero i lavoratori per 12 centesimi al giorno di aumento. Con le attuali condizioni non si poteva avere di più».